Liebe oder Tod?

rimuginato da franz , giovedì 3 gennaio 2008 09:55

Per me il capodanno è sempre stato solo una scusa, un espediente per qualcos'altro. Un diversivo. Una serata come le altre.
Che il tempo passa lo penso continuamente, non ho bisogno della fine/inizio di un anno per fare il punto della situazione. Si tratta di una pura e semplice formalità, una questione di forma organizzazione struttura. Un contenitore. Un involucro. Se cliccassi col tasto destro e rinominassi "2008" usando qualunque altro numero o parola sarebbe forse un po' fuori dal comune, un po' illogico, un po' incoerente, ma di fatto non cambierebbe un cazzo. La mia vita non cambia. Non la notte dell'ultimo dell'anno (oppure sì?). Non il giorno di capodanno (oppure sì?). Io mi sento diversa di secondo in secondo.
Com'è facile. Sbagliare, o almeno convincersi di aver sbagliato. In fondo chi sono io per dire di aver sbagliato? Forse non mi è dato saperlo. Volendo guardare la realtà secondo una visione empiristica, il punto di vista non altera solo la percezione della realtà ma la realtà stessa. Non c'è un modo. L'oggettività non esiste. E me ne sto qui a vagare. Pensando in fondo in fondo che alcune emozioni che l'uomo è in grado di provare possono distorcere la realtà.
Mi lascio soverchiare, mi lascio avvolgere anzi travolgere da parole che mi entrano dentro e mi feriscono in profondità, e che solo il pensiero che questo mio subire possa servire a qualcosa mi dà la forza di sopportare in silenzio, fissando il vuoto in un mare di lacrime, in silenzio. Di rinchiudermi nel mio guscio stare ad ascoltare ogni parola e lasciarmi far del male. Perché in fondo penso che ogni volta che faccio del male merito di stare male. Anche se non è completamente colpa mia, perché come le persone anche i sentimenti e le situazioni muoiono, e non posso prendermi tutta la colpa dei cambiamenti. Però faccio del male, e quindi merito del male.
E boccheggio ascoltando le voci della mia mente che riecheggiano rimbombando di una profonda vibrazione che scuote gli organi interni le budella, mi fa tremare.
E' stata la prima cosa che ho pensato, "quanto ci fa male la delicatezza che ci usiamo per non farci male". L'ho pensato ma forse non l'ho detto. Ho pensato molte cose che poi non sono riuscita, non ho trovato le parole per dire.
Evidentemente quando c'è da ferire bisogna infilare la lama senza indecisioni, farla penetrare a fondo, lacerare la carne.
Ma forse a volte semplicemente vorresti che non ce ne fosse bisogno. Non più del necessario, almeno. Sperando che le cose possano andare avanti e risolversi ugualmente, senza dare il peggio, tenendosi dentro il peggio. Sopportandolo tutto da sola, cercando di digerire elaborare risolvere esaurire da sola per entrambi. Solo che io non dico bugie. Non le dico, non voglio dirle mai. Quindi ogni cosa finisce con lo sgorgare fuori in un fiume di sangue.
So che ti ho perso. Ma sapevo anche di dovertelo. Anche se ora mi sputeresti in faccia, avrei anche potuto non dirtelo mai. Se non me ne fosse importato niente. Se non me ne importasse niente.
O magari si tratta solo di un errore di valutazione, di altro tipo. Magari immagino sempre le persone migliori e più nobili di quanto non siano in realtà. Sono una persona creativa e fantasiosa che a volte vive troppo in una realtà parallela.
Ma non ha importanza. Niente di tutto questo ha più importanza, no?
Sono pensieri sconclusionati che volano come palloncini gonfiati ad elio. Un giorno esploderanno, forse. Ma io non so pensare. E' il BLANK, vuoto, assenza, e non so pensare.

I'm running towards nothing, again and again and again
[The Cure]

L'unico pensiero che ora mi salva, mi tiene saldamente per i capelli, quel pensiero sei tu.
Non so chi sono e non so cosa fare del corpo in cui apro gli occhi ogni mattina. Spero solo di riuscire a barcollare da sola, non farmi trascinare nel buio di qualcun altro ma godermi piuttosto il mio personalissimo oscuro avvolgente impenetrabile buio, il mio personalissimo vuoto.
Ho bisogno di un tatuaggio. Di un pensiero superficiale a cui aggrapparmi. Uno che renda la pelle splendida.
:)

Dal registratore, ieri sera:
Ho appena creato un'opera d'arte contemporanea che riassume appieno la mia situazione in questo momento di fatto è costituita da un fazzoletto su cui mi sono soffiata il naso e su cui tra poco scozzerò dove c'è scritto col pennarello blu indelebile puzzoso c'è scritto LIEBE ODER TOD che significa VITA O MORTE poi c'è un punto interrogativo sta lì spiegazzato inerme abbandonato sul tavolo ma è molto presente nella mia mente.

Sono paranoica nevrotica depressa impulsiva compulsiva con forti tendenze al suicidio.
manifestazione della nevrosi d'angoscia

Ah, buon anno.

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