Pensando a Saffo.

rimuginato da franz , sabato 11 maggio 2013 11:49

Tutta la notte ho pregato di essere morta. Come un mantra, come un ritornello, finché le parole non hanno perso ogni significato, trasformandosi in una sequenza di lettere amorfe. Ho pregato piangendo, disperandomi, trattenendo il respiro, anche se non ho nessuno a cui indirizzarle, le mie stupide preghiere.
La gente si sveglia ogni giorno, chi è stato lasciato, chi licenziato, chi lotta contro una malattia mortale, ognuno con i suoi problemi, alcuni veramente gravi, senza ritorno, altri che semplicemente fanno parte della vita. La gente si sveglia e va avanti. Fa quello che deve fare. Resiste.
Perché tutti ci riescono e io no? Qual è il problema? Le emozioni che provo io sono più intense e travolgenti di quelle degli altri o sono io che non le so gestire, sono io che non so vivere?
Voglio essere morta. Perché a volte semplicemente il gioco non vale la candela. Non so stare al mondo... ci metterò una vita ad imparare, la mia unica vita, tutta intera, probabilmente... e anche quella potrebbe non bastare. Non ce la faccio. Una vita a vomitarmi le budella, non ce la faccio.
Sogno di partire, di decollare verso il luogo più lontano che c'è, a qualche scalo e 30 ore di viaggio da qui. Devo dimostrarmi che ce la posso fare? Ma in cosa spero, se non riesco neanche ad andarmene di casa, ad uscire dalla mia stanza, ad alzarmi dal letto? Sono una chiacchierona incapace di supportare le parole coi fatti. Costruisco mondi con le mie belle parole, mondi interi che non esistono.
Sono schiacciata, da ogni cosa. A volte lo sento nitidamente, che la mia vita non vale la pena di essere vissuta. Mi manca il coraggio di esistere, e la mia vita è finita ancora prima di iniziare.
Vorrei solo essere morta.