sonetto XXVII

rimuginato da franz , martedì 28 agosto 2007 11:40

Nuda sei semplice come una delle tue mani,
liscia, terrestre, minima, rotonda, trasparente,
hai linee di luna, cammini di mela,
nuda sei sottile come il grano nudo.

Nuda sei azzurra come la notte a Cuba,
hai rampicanti e stelle nei tuoi capelli,
nuda sei enorme e gialla
come l'estate in una chiesa d'oro.

Nuda sei piccola come una delle tue unghie,
curva, sottile, rosea finché nasce il giorno
e t'addentri nel sotterraneo del mondo

come in una lunga galleria di vestiti e di lavori:
la tua chiarezza di spegne, si veste, si sfoglia
e di nuovo torna a essere una mano nuda.

[Pablo Neruda]

Amo riscoprire pezzetti dimenticati di me... quei primi pezzi del puzzle, passati in secondo piano solo perché collocati all'inizio, con certezza e precisione... le fondamenta di ciò che sono/voglio essere.
Siamo ciò che abbiamo vissuto. E posso dimenticare il passato, ma non posso dimenticare me stessa.
Il che è estremamente confortante :)


(niente andrà mai perduto... ho tutto dentro, basterà saper cercare)

Mi sa che alla fine l'ho scritto

rimuginato da franz , sabato 25 agosto 2007 14:24

Vorrei tanto scrivere un post.
Sul fatto che alla fine ho presentato la domanda per i test di ammissione a LINGUE E COMUNICAZIONE INTERNAZIONALE, ECONOMIA e SCIENZE POLITICHE.
Sì, l'ho fatto. Ho pagato i bollettini ieri mattina alla banca a piazza della Balduina.
L'ho fatto.
Si potrebbe dire, una scelta in meno. Ma mi sembra che qui le scelte (cruciali, perdipiù) non finiscano mai, ma piuttosto si alimentino in un circolo vizioso senza fine.
Tutta la stramaledetta vita è una continua stramaledetta scelta/rinuncia dietro l'altra.
L'unica scelta - seppur sofferta, come o forse più di tutte le altre - di cui mi sento sicura - ma mica poi tanto - è quella di rinunciare a qualunque facoltà che comporti da parte mia un sacrificio che non sono sicura di voler fare, per una vocazione che non ho, per una meta da raggiungere solo per il gusto di raggiungere una Meta.
Le numerose vicessitudini degli ultimi mesi (anche se ormai dovrei aggiornarmi, il tempo è passato ed i mesi a cui mi riferisco forse non vanno più chiamati ultimi... comunque) mi hanno insegnato molto. Sono entrata in contatto con me stessa. Sono cresciuta. Ho vissuto intensamente ogni cosa. Insomma, tutti concetti che ho già abbondamente approfondito nelle più svariate circostanze, da pazza esaltata quale sono.
Ecco, uno degli insegnamenti che adesso vorrei tirar fuori dalla tasca come un coniglio dal cilindro, è che l'importante non è la meta, ma il viaggio. Cioè, avere degli scopi è fondamentale, delle idee, dei progetti... ma tapparsi il naso e non vivere nel frattempo è una vera e propria follia. Cazzo, alla fine cos'altro è la vita? Solo un viaggio. A volte neanche troppo lungo, neanche troppo divertente. Ma davvero niente di più.
Bell'insegnamento, direte voi (folta schiera di lettori fedeli - ASD), e quanto ti ci è voluto per arrivare a questa banalissima verità?
Beh, regà, calmatevi... io lo sapevo... ma non l'avevo mai capito né applicato. Basta guardare gli anni del mio liceo... in apnea. Mai più. La vità è il viaggio, quindi mai più.
Inoltre, sono davvero tante cose. Infinite cose. E' NORMALE che io abbia mille dubbi e non riesca a decidermi... scegliere ciò che una piccola parte di me vuole fare significa in pratica mandare affanculo tutte le altre, metterle a tacere... è una cosa mai facile.
Il futuro non si prospetta né buio né radioso... certo, mette paura. Ma è tutto nuovo ed eccitante, e non è giusto vedere solo il lato negativo... i cambiamenti spaventano, ma sono così... esaltanti! E il trascorrere del tempo spaventa, ma guardarsi crescere e vivere è così emozionante... (perfetto per un opuscolo di seconda mano a sfondo psicologico destinato ad un pubblico adolescenziale, eh? BONK)

Ho presentato la domanda dei test.
Ma non chiedetemi di decidere ORA tra LINGUE, ECONOMIA e SCIENZE POLITICHE.
Per favore.

take it as it comes

rimuginato da franz , giovedì 23 agosto 2007 16:14

time to live
time to lie
time to laugh
time to die

takes it easy, baby
take it as it comes
don't move too fast
and you want your love to last
ah, you've been movin' much too fast

time to walk
time to run
time to aim your arrows
at the sun

takes it easy, baby
take it as it comes
don't move too fast
and you want your love to last
ah, you've been movin' much too fast

go real slow
you like it more and more
take it as it comes
specialize in havin' fun

takes it easy, baby
take it as it comes
don't move too fast
when you want your love to last
ah, you've been movin' much too fast
movin' much too fast
movin' much too fast

[The Doors]


Hallo :)

rimuginato da franz , lunedì 20 agosto 2007 10:09

Sono tornata. Con alcuni (che dico, una montagna) di neuroni in meno, ma sono tornata.
Le disavventure ci sono state, ma assolutamente non gravi, se si esclude il mio meraviglioso wisdom tooth in basso a destra che sin dal primo giorno ad Amsterdam ha iniziato a spingere con tutte le sue forze per uscire, condizionando ogni istante della statosferica fattanza.
Ecco, per la fattanza ci vorrebbe un lungo lunghissimo interminabile discorso che sicuramente farò ma sicuramente non ora... anticipo il tutto dicendo solo che chi non si è mai fatto ad Amsterdam non si è mai fatto davvero.
TA DA DAAAAAAAA.
:P

Ho tenuto come sempre un diario... ma solitamente aggiornato intorno alle 2 di notte mentre Simi stava lì chino sul letto senza lenzuola cercando di avere la meglio sul cruciverba della settimana enigmistica... inoltre, è pieno di lacune. Soprattutto durante la nostra fantabulosa mitica esperienzosa permanenza al Vondelpark di Amsterdam... don't know why o.O
:P

Ok, la vacanza è stata una figata. Cioè, il mio spirito è rimasto quello giusto più meno per tutto il tempo, il che è davvero niente male.
Abbiamo conosciuto tantissime persone diverse provenienti da mondi diversi (dal punto di vista culturale ASD... i marziani al Vondelpark ancora non ci sono approdati!).
Poi sia Parigi che Amsterdam due città spettacolari...
Parigi come sempre dispersiva ma maestosa, abbiamo trovato un tempo assai strano... costantemente coperto da una fitta coltre di nubi, a volte ha fatto freddo per il vento, a volte ci siamo squagliati nell'immobilità dell'aria. Sinceramente, non credevo che i francesi fossero così socievoli... ironici... e arrapati. Queste sono cose che non impari quando parti in viaggio coi tuoi :P
Amsterdam l'ho amata quasi da subito... cioè, da quando ho capito che percorrendo un canale fino in fondo puoi comodamente tornare pressoché al punto di partenza in poco più di mezz'ora... ovvero che il concetto di cardo e decumano qui non ha mai sfiorato il cervello (strafatto ASD) di nessuno... Amsterdam è una città ovale, piena di musei e di parchi, dal sapore veneziano per i suggestivi canali, umidosa, con un cielo vivo, scolpito, sempre con qualche nuvola anche nella migliore delle occasioni (la guida diceva qualcosa come: "Ad Amsterdam le possibilità sono 3: o sta piovendo, o ha appena smesso di piovere, o sta per iniziare a piovere." GH verissimo...), tempo non variabile... lunatico, piuttosto! Per definire gli olandesi, userei una parola sola... INFORMALI. Nel bene e nel male... puoi trovare l'anziana signora che si sgola a richiamarti per rettificare un'informazione data qualche secondo prima, neanche sbagliata... oppure puoi trovare la cameriera simpatica di un coffee shop che ti dice con un largo sorriso senza mezzi termini che se non ordini qualcos'altro nel giro di qualche minuto. sempre con quel meraviglioso sorriso stampato in faccia, ti sbatterà fuori. Alé! Sì insomma informali a volte simpatici, a volte... come definire... maleducati. Forse. Boh.
Lì per lì mi sembrava un'intuizione buona, dire che sono informali... non ne sono più così sicura... ehm... passo :D

Abbiamo fatto mille foto... e ci siamo scazzati come previsto... la convivenza soprattutto con Simi si è rivelata più ardua del previsto... ma alla fine non è andata male.
Ci siamo tenuti compagnia a vicenda e poi diciamolo... CE LA SIAMO TAJATA!!! :P

Seguirà resoconto più dettagliato, in un secondo tempo... nel frattempo mi godo Roma così deserta e familiare... e scappo a fare una lavatrice infinita.

Au revoir

rimuginato da franz , mercoledì 8 agosto 2007 16:59

Domani si parte.

Tranquilli, prenderò tutto con filosofia... niente può mettere a tacere la mia fame di novità!
Sì sì, lo so... ci scazzeremo da matti... e il destino si accanirà su di noi, torneremo vivi per miracolo... sì, dovrò andarci per cavoli miei a caccia di occasioni nei peggio negozietti di cd... lo so, sentirò il bisogno di fuggire, e lo soddisferò... ma sono circondata da un'aura divina impossibile da dissipare.
Voglio sentirmi viva no-stop.
Voglio provare l'inimmaginabile.
Agire più che pensare.
Calpesterò l'asfalto incrociando gli sguardi di una fiumana di gente sconosciuta incomprensibile meravigliosa.
Manderò miliardi di cartoline, illudendomi di poter esprimere a parole un'emozione.

Tanto il viaggio è dentro di me.
Come sempre.
:)

Riferimenti sottili ad un post che forse non scriverò mai

rimuginato da franz , martedì 7 agosto 2007 14:27

In realtà non sono ancora pronta per scrivere questo post. Forse non lo sarò mai.

Ma ci sono ricordi troppo piacevoli da rievocare che, anche se costantemente e pazientemente lambiti dalle acque del tempo, conservano una loro unicità e importanza cruciale, sempre. Anche se la forma si modifica impercettibilmente con le maree, con il fluire degli eventi e dei pensieri, il loro spirito si mantiene vivo reale presente, sempre.
Posso dire di aver vissuto uno di quei momenti, quelli che si fanno ricordo prezioso. E lo conserverò sempre come un tesoro, una di quelle cose che si ripongono con cura in fondo ai cassetti per paura che vengano scoperte da occhi indiscreti, e che si ripescano di tanto in tanto... nei momenti difficili, in quelli tristi, o semplicemente quando si è in vena di rievocare il passato.
Un passato che con occhi nuovi è diventato presente.

Indefinibile.
La forma sembra cambiare costantemente, un pezzetto per volta, ma l'essenza rimane immutata.

Il ricordo è lì, in un cassetto in alto a sinistra nel mio cervello, o nel mio cuore, non so.

Pervasa da un sentimento mai provato.
Ho ritrovato il mio pezzo mancante.
Un sospiro, e un po' di pace, finalmente.

Assurdo come l'atto di prendere una decisione mi metta in crisi, e come invece una volta effettuata la scelta niente riesca più a mettermi paura... sarà che una volta deciso la frittata è fatta, il latte è versato, et similia? Bah. Un mistero degno di Lucarelli (attenta franz, stai sclerando! n.d.r. franz).

Giovedì a Fiumicino incontrerò il pisu (che, ho scoperto a Lisbona, è la pronuncia della parola piso, che in portoghese significa "piano", o anche - mi dicono alcuni - "appartamento". w o w :P), che, di ritorno da Madrid, potrà bearsi finalmente della mia testolina catarifrangente... per qualche secondo, prima di vedermi scomparire su un aereo per Paris... sì, esatto: ci diamo il cambio.
Ma già pregusto il momento del mio ritorno, che segnerà la fine (credo) delle separazioni vacanzifere di quest'estate... il piacere di rivedersi con mille cose da raccontare, e ritrovare con gli occhi ogni dettaglio a lungo sospirato.

Con te ora conoscersi:
ogni attimo è un'avventura,
ogni sguardo è un viaggio.
:)

Detto ciò, sono pronta per la partenza. Anzi, oserei dire che mai partenza fu più provvidenziale di questa... regà, me la squaglio!!! Finalmente LIBERA :)

. . .

di far danni fuori dall'Italia ... abitanti di Parigi ... di Amsterdam ... preparatevi a far fronte al disastro imminente!
:P

asd ---> sclero, è ufficiale

merci d'avoir enchanté ma vie :)

rimuginato da franz , domenica 5 agosto 2007 20:59

Questo è uno di quei post che inizio con la consapevolezza di non avere in mente niente di preciso da scrivere, ma con un'accozzaglia di emozioni dentro da far spavento.

Sono calda e arrossata dal sole di Anguillara.

Era tanto che non mi sentivo così confusa.
Non riesco a smettere di pensare. E i miei pensieri si intrecciano, si contorcono, si trasformano continuamente sotto il mio sguardo, tanto che non riesco quasi a ricordarne il punto di partenza.
Un unico groviglio di materia pensante dalla fronte corrugata.

Perdendo di vista la realtà.
Non voglio perdere di vista la realtà.

Sarò abbastanza forte?

Se piango non è perché sono triste, non è perché sono felice.
I ricordi fanno male.

La verità è che mi sento un'altra. Sono un'altra. Adesso sono una donna. E non l'avevo mai capito con tanta chiarezza come ora.

Se solo tu fossi qui, piccolo dolce amore.

In certi momenti come adesso mi sembra di piangere per tutte le persone che ho perso nella mia vita. E allora penso Ok. Piangi. Nessuna lacrima riporterà in vita i fantasmi, ma stringi forte gli occhi e pensa che respirare un respiro per volta, un respiro dopo l'altro, non è poi così difficile. Puoi farcela. Anche se cadi nel vuoto.

Non c'è niente di più bello meraviglioso e affascinante del cambiamento. Ma allora perché ho sempre addosso questa fottutissima paura? Paura di ogni cosa che respira?

Il problema è che non mi conosco abbastanza. O forse mi conosco troppo bene... e occulto con perizia maniacale ogni traccia che possa permettere a me stessa di smascherare me stessa. Di mettermi con le spalle al muro.

Il mio primo spasmodico impulso in momenti come questo è quello di cercare ossessivamente gli altri. Ma no. Invece no. L'istinto è forte. Ma io sono qui seduta e non muovo un muscolo, quasi non respiro. A braccia conserte. Sola con me stessa, annuso forte l'odore della mia solitudine, e quasi me ne compiaccio. Sono sola con me stessa. E non lascerò mai me stessa sola.

ma l'odio è un carburante nobile
e hai scoperto che non è così male
tradirsi con rispetto
perchè vivere è reale
ma vivere così
non somiglia a morire?

Quante volte ho cantato forte queste parole con gli occhi chiusi come se da ogni parola scandita con decisione dipendesse la mia vita (saggio Manuel - nessuno mi tocchi Manuel).

Piccolo pisu... ti sento per qualche momento e già tante cose tornano al loro posto.
Ma allora la magia esiste :)
Torna, e so che tutto andrà bene.
merci d'avoir enchanté ma vie

Jhonny mi ha appena detto che a Fiumicino ha incontrato ROBERT PLANT :O e per la partecipazione emotiva mi sono stretta i fianchi con le mani - dolllorreeee... me scottata dal sole! :P

Ma esiste qualcuno più lunatico di me? Sono una persona emotivamente instabile.
E i miei capelli possono provarlo.
ASD

Basta, sono stufa di pensare. Voglio agire. E se proprio devo tradirmi, allora sempre con rispetto. Non ho intenzione di mettermi all'angolo e denigrarmi, ma di sorreggermi sostenermi e difendermi a spada tratta in qualunque caso. OH.

Donna in rinascita. Sì :)

La più bella canzone della mia nostalgia di te

rimuginato da franz , sabato 4 agosto 2007 10:56

nuotando nell'aria
pelle
è la tua proprio quella che mi manca
in certi momenti e in questo
momento è la tua pelle ciò che sento
nuotando
nell'aria
odori dell'amore nella mente
dolente tremante ardente
il cuore domanda
cos'è che manca?
perchè si sente male
molto male
amando
amando
amandoti ancora

nel letto
aspetto ogni giorno un pezzo
di te
un grammo di gioia
del tuo sorriso
e non mi basta
nuotare nell'aria per immaginarti
se tu sapessi
che pena

e intanto
l'aria intorno è più nebbia che altro
l'aria è più nebbia che altro

è certo un brivido
averti qui con me
in volo libero
sugli anni andati ormai
e non è facile
dovresti credermi
sentirti qui con me
perchè tu non ci sei
mi piacerebbe sai
sentirti piangere
anche una lacrima
per pochi attimi

mi piacerebbe sai
sentirti piangere
anche una lacrima
per pochi attimi
[Marlene Kuntz]

Pensieri per un pisello lontano che sta male e avrebbe tanto bisogno di coccole... appena torno e sei tornato campeggio... e tutti i piattoni di brodino che per questioni pratiche non ti ho potuto portare a lettuzzo... missing you.
Beijos frum Italì :P

Della serie "sono poco lunatica"

rimuginato da franz , venerdì 3 agosto 2007 20:14

Vabbé dai... alla fine dei conti non sono poi così male :P

Arancio disperazione, grazie

rimuginato da franz 15:19

Ecco, per me andare dal parrucchiere è una droga. Come le sigarette, le canne, la cioccolata. Quando sono in crisi, ho bisogno di una svolta, di un cambiamento radicale... o anche solo per schiarirmi le idee... vado dal parrucchiere. Anche se puntualmente rimango delusa, anche se proprio per questo motivo - la costante incapacità di realizzare un taglio o un colore qualsiasi anche solo di striscio come me lo immaginavo - ne scelgo uno diverso ogni volta.
'Sto giro ho chiesto i capelli rosso fuoco. Sì, la tinta per favore. Sì, su tutta la testa. Deve essere un rosso acceso, un rosso fuoco, un rosso punk... esatto PALESEMENTE finto, devono girarsi per strada a fissarmi e sgranare gli occhi.
Ho passato lì dentro due ore senza fine. Cioè, con una fine... disastrosa.
Toglietemi una curiosità... se uno chiede ROSSO significa che vuole ROSSO, giusto? Non ARANCIONE... non arancione acceso tipo Clementine in The eternal sunshine of the spotless mind. No?
Umpf. Sono DISPERATA.
Ho i capelli arancioni. Tipo quei giubbottini catarifrangenti che devi metterti quando scendi dalla macchina in autostrada. Arancione evidenziatore. Rosso Malpelo versione punk.
:(
Per il momento eviterò gli specchi, tipo vampira. Sperando di finire col piacermi. Sperando di evitare il totale tracollo psicologico (peraltro già iniziato).

Incredibile ma vero...

rimuginato da franz , giovedì 2 agosto 2007 18:10

... anche stavolta sono sopravvissuta all'annuale vacanzina in famiglia. Direi che tutto sommato non è andata male... se si eccettuano la carenza cronica di nicotina e le ossessive attenzioni del mostro - mio simpatico fratello di 11 anni :| - che ha decisamente dato il peggio di sé, regredendo per l'occasione fino all'età di 5 anni, è stato dispettoso e geloso all'inverosimile (uh uh chi mi ricorda?? ...ci sto ancora lavorando... datemi tempo :P).

Ho scritto un diario interminabile... che un giorno, se mai mi ritroverò a corto di modi pratici per consumare indegnamente il mio tempo libero, potrei postare qui sul blog... per il momento ce l'ha Valeriò. Già già, alla fine ci siamo davvero presi quel caffeuccio al volissimo... solo che il caffeuccio - dato che di caffé ancora grazie a dio non mi faccio - si è tramutato in una squisita pasteis de nata (tortina di pasta sfoglia e crema, tipica della cucina portoghese - SUBLIME) e al volissimo è equivalso ad un paio d'ore circa... ovvero tutto il tempo necessario per scambiarsi regaluzzi vari e squagliarsi di nostalgia sotto il sole cocente e impietoso di Lisbona...

Bella città, Lisboa. L'aggettivo che mi è ronzato in testa per tutto il viaggio è stato AZZURRA... perché è ventosa, il sole è caldo come quando in cielo non c'è traccia di nuvole, e poi l'azzurro del cielo, e l'azzurro dell'Atlantico... una splendida città, gradevolissima architettonicamente, con quel retrogusto un po' decadente, come se fosse cresciuta e sbocciata un po' fuori dal tempo, ai margini del mondo... provincialissima, e - udite udite! - i prezzi sono rimasti come prima dell'euro.

Di portoghese non ci ho capito davvero un accidente. L'inglese ormai posso affermare con certezza che sarei in grado di cavarmela in qualunque situazione... il francese lungi da me parlarlo, ma alla fine dei conti lo stretto necessario lo capisco e due tre parole ce la faccio a ricordarmele... il portoghese è INCOMPRENSIBILE. Per puro principio ho studiato tutta la vacanza sul vocabolarietto, con risultati apprezzabili... ma mi sembra muito difìcil... cioè, bom dia e obrigada ok... ma la pronuncia è impossibile. Ascoltando molto l'ho recepita come un misto tra spagnolo e francese, con, nel complesso, una sonorità un po' più dura, grezza... non so. Boh... non sono una linguista (ancora, ASD).

I primi tre giorni siamo stati a Lisboa, il resto del tempo invece in un appartamento all'ultimo piano di una villetta deliziosa, dotata di piscina e immersa nel verde di una pineta immensa (molto Blair Witch Project, soprattutto col buio...), tra Fanhais e Calhau, due paesini-sputo attaccati a Nazarè, località di mare che si affaccia sull'Atlantico con una spiaggia sterminata e battuta ferocemente dal vento, a poco meno di un centinaio di chilometri a nord di Lisboa. Da lì ci siamo mossi ogni giorno con una macchina presa a nolo per visitare i ditorni... mille piccoli e graziosi paesini dell'Estremadura, quasi tutti dotati di castello (alcuni, come Obidos, persino di mura medievali) e chiese in stile gotico-manuelino e romanico... spettacolari i chiostri.
Insomma una bella vacanza, come piace a me: turismo interessato (non assatanato) senza orologio e senza obblighi di nessun tipo... in spiaggia molto poco. Ho fatto il bagno nell'oceano però!!! Indimenticabile, credo il più bel bagno della mia vita. Acqua GE LLA TTA che a tenerci dentro i piedi dopo un po' non te li senti più... un tuffo e ogni centimetro del tuo corpo viene trafitto da infinite punte di spillo... il freddo ti toglie il fiato. Niente più di un tuffo e qualche minuto nell'acqua, eppure ne esci e ti senti POSSENTE. Lo so, sò scema :P

In vacanza ho letto New Moon, che è il seguito di Twilight (lo so, LO SO... però mi ha presa!! E poi quando si parla di vampiri... proprio non so resistere, è una fissa), Sarah di J. T. Leroy (che mi è piaciuto un sacco... mi è piaciuto lo stile... deciso e dolce, concreto e visionario... mo vado a comprarmi Ingannevole è il cuore più di ogni cosa così me lo leggo nel viaggio numero due :P) e poi ho iniziato Il volo delle cicogne di Jean-Christophe Grangé (l'autore de I fiumi di porpora... non proprio il mio genere, me l'ha prestato Valeriò, ma fin qui - pg 95 - è abbastanza interessante...).

Questa settimana devo fare mille cose pratiche per la partenza... controllare le prenotazioni dei voli e degli ostelli, stilare un preventivo realistico (che preveda digiuno e shopping feroce :P) per il viaggio e andare a fare la poste pay...
Poi devo anche - e questa è proprio una postilla irrilevante - decidere cosa fare del mio futuro.
Il problema - finalmente l'ho capito - è che è arrivato il momento di scegliere davvero cosa fare nella vita.
Scegliere comporta rinunciare a qualcosa. Ed io mi sento potenzialmente tante cose diverse nello stesso secondo e quasi con la stessa intensità (sono eclettica e geniale :P), quindi scegliere per me è particolarmente doloroso.
Mi sento con l'acqua alla gola.
Ci penso anche quando non ci penso.
Prima di partire devo avere le idee chiare, almeno sui test da provare... è qualcosa che devo a me stessa... soprattutto dopo il mio ultimo atto supremo di autodistruzione - il mio esame di maturità (sì sì lo so... non ne ho ancora parlato. Quando avrò elaborato e superato completamente il trauma - probabilmente mai - mi scucirò la bocca... vi basti sapere - ASD come se avessi un chissà quanto nutrito pubblico a cui rivolgermi gh gh - che sono uscita con 87. E ho rosicato abbbbestia. Perché ho sostenuto un esame da 87, ma non era assolutamente il voto che mi meritavo - a mio giudizio, naturalmente. Come sempre, insomma).

Detto questo basta, ho parlato pure troppo.

Però. Che bello essere a casa. Dormire nel mio letto.