rimuginato da franz , giovedì 23 ottobre 2008 16:53

Scompaio.

Nero, zero

rimuginato da franz , martedì 21 ottobre 2008 17:44

Nero, zero
Niente ormai è più al sicuro
Troppo tempo nel mirino
Pupazzi di pezza e santi
Servi ultimi e clienti
Nero, leggero
Lentamente scaldami, lentamente
Spogliami di questa vita misera
Lentamente toccami, lentamente
Non parlare... baciami
E’ la notte più calda che
Io potrò mai desiderare
Se farò un sogno io
Ti rivedrò sorridere
In ginocchio nuda avanti a me
Mi stringevi
"Franti, amore non andare
Voglio stare con te..."
Nero, leggero
Il guanto di pelle che si stringe
Il sesso duro, forte e teso
Restano soltanto i pezzi
Di una vita
Che si è dimenticata di noi
Lentamente scaldati, lentamente
Prenditi i miei desideri, aprili
Toccali e confondimi
Fino in fondo... perdiamoci
E’ la notte più torbida
Che io potrò mai desiderare
Se farò un sogno io
Ti rivedrò sorridere
In ginocchio nuda avanti a me
Mi stringevi
"Franti, amore non andare
dimmi che mi ami..."
In piedi nudo avanti a te
Vibravo
"Franti, amore non andare
Scopami ancora..."
Lentamente circondami, lentamente
Lentamente lasciami, lentamente
Qui, davanti a te, abbasso gli occhi per non piangere,
davanti a te, mi volto in fretta e non t’illudere
davanti a te, so solo dirti "addio, dimenticami"
davanti a te, non sopravvivono i miei alibi
davanti a te, non sopravvivono i miei alibi
davanti a te, non sopravviverò ai miei alibi
davanti a te, mi volto in fretta e non t’illudere.

[ELETTRONOIR]

piove - governo ladro!

rimuginato da franz , venerdì 17 ottobre 2008 13:32

Parte I
Parliamoci chiaro, io sono contro la legge 133... e sono andata a manifestare contro la Gelmini, oggi. Solo che non sono rimasta. Piove - GOVERNO LADRO! e zuppa e raffreddata com'ero non ho resistito che fino a Termini... insomma sono una finta manifestante. Una manifestante raffreddata che dopo non più di un'ora e mezza ha gettato la spugna (non bastava ad assorbire tutta l'acqua che scrosciava giù dal cielo). Oh, ma, un attimo! Tutti fermi! Dalla redazione mi dicono che... incredibile... dev'esserci un errore... e invece no ecco... mi dicono che ora NON PIOVE PIU'... ora c'è il SOLE! -.-
Questa è la prova che controllano il tempo. Dai, dev'essere così. Anche alla manifestazione contro il razzismo ha piovuto tutto il tempo, finché la pioggia non si è dissolta in un bel tramonto rosa, a Piazza Venezia, fine corteo.
In ogni caso, fuga e doccia bollente, da arrossare la pelle, porta chiusa e vapore.

Parte II
Tutte queste ansie in famiglia fanno quasi svanire il piacevole effetto della doccia, quell'alone di calore confortante, ma insomma tutto si è risolto bene. Quando si invecchia si perde la testa, e tutto ricade sul resto della famiglia. Non voglio perdere la testa. Se non sarò più in me, fatemi fuori. Non voglio essere un peso per gli altri, non voglio smettere di essere me. Per favore.

Epilogo
Mi manchi.

gegen die Wand

rimuginato da franz , mercoledì 15 ottobre 2008 19:09

Pensiero, io non ho più parole... cosa sei tu in sostanza? Qualcosa che lacrima a volte, a volte dà luce... era così, credo... non sono sicura, cito a memoria sensazioni scolpite da qualche parte dentro di me in tempi lontani. E se mi viene in mente Alda Merini, proprio ora dopo tanto tempo, la testa vuota e queste parole che sembrano formarsi dal nulla, deve significare qualcosa.
Realtà parallela. Non so cosa potrà accadere ora. So che ti voglio bene, per non dire ti amo. E se questa volta tutto potesse essere diverso? Diverso e migliore? Questa cosa che mi si agita dentro non so descriverla adeguatamente. E' una gioia sciocca. No... no, è una felicità consapevole. Forse l'unica cosa che mi tiene legata a terra, ora, è che il ricordo, rievocato così troppo spesso in così poco tempo, risulta logorato dall'uso, forse persino un po' distorto, inizia a sfumare. Solo questo mi impedisce di impazzire di felicità completa e totale. No, non solo questo. Ho anche paura. Sì. Ho paura, per questo sto qui che quasi non respiro, e aspetto. Oh, ma ti credo! Quello che emani, il tuo odore... i dettagli. Sono cose di cui mi fido, più importanti di mille parole, troppo spesso elargite senza cognizione di causa (per non dire senza sentimento). Ti credo. Voglio crederti. E voglio piangere, di felicità. Una lacrima soltanto... anzi no, un sorriso, largo quanto tutta la faccia. Perché altrimenti esplodo.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Fire in Cairo

rimuginato da franz , lunedì 13 ottobre 2008 16:18

Ieri ascoltavo Trust a ripetizione. Piagnucolando, con la gola in fiamme e gli occhi gonfi e lucidi per il raffreddore, scrivevo a penna rossa sul diario. Scrivevo, perché non ti basto io sola? Io voglio te, solo e soltanto te, e perché per te io sola non sono abbastanza?
Poi mi chiami, e ogni parola che pronuncio mi raschia la gola, ma sentirti mi mette di buonumore. Nella tua voce c'è una dolcezza sconosciuta, e il mio cuore si riempie. Poi quelle parole, tanto a lungo invocate, arrivano meravigliose e inattese, mi basti tu. Come se mi avessi letto nella mente, il nodo subito arriva al pettine, si scioglie in un sol colpo. Crederti fino in fondo, fidarmi fino in fondo, sentire di potermi abbandondare tra le tue braccia, finalmente, è tutto quello che vorrei ora. Ma non posso. Un angolino razionale e spaventato di me mi mantiene coi piedi per terra, in mille riflessioni senza via d'uscita. Ho sentito qualcosa di diverso in te, io ho sentito l'amore in te come mai prima. Ora vorrei da te quel minuscolo fondamentale gesto di conferma, gli angoli della bocca che si piegano all'insù, le sopracciglia che si sollevano, un sospiro. Solo che, per come la giri, non esistono certezze.
In fondo,

Non esiste un amore infelice: non si possiede se non ciò che non si possiede. Non esiste un amore felice: ciò che si possiede, non lo si possiede più.
(da "Fuochi", Marguerite Yourcenar)
ed io alzo le mani, resto ad ascoltare. Sì, ci sono. Sono qui.

Il concerto dei Cure sabato è stato spettacolare. Io e Carletta siamo quasi morte, stavamo abbastanza sotto, schiacciate dalla massa pulsante e sudaticcia, aria per respirare a malapena. Hanno fatto tutto il nuovo cd inedito, 13 canzoni, più qualche classico (Lullaby, Fascination Street, The Walk, Wrong Number, Let's go to bed, The End of the World, In Between Days, Love Song, Friday I'm in love, Just like Heaven... e spero di non aver scordato nulla), più di un'ora e mezzo di musica. Il mal di gola era niente male, ma su Friday I'm in love è stato impossibile non chiudere gli occhi e cantare forte. Ero felice. Distrutta, annoiata da tutto il pre-Cure (Giuliano Palma & The Blue Beaters, John Legend, Zero Assoluto, Marracash - anche se John Legend e Giuliano Palma erano passabili) e nauseata dall'atmosfera Mtv (ormai posso dirlo con certezza, io odio Alessandro Cattelan - mi sarò legata al dito la sua uscita greve su Tori Amos quando ancora non se lo filava nessuno, ma lo trovo gretto e antipatico - e ODIO Mtv... è andata peggiorando, e passarci la vita davanti andava bene a 12 anni, a 14 ok come sottofondo per tenersi aggiornati sulle novità, ma ormai NO, mai), ma felice di essere lì. Poi con Carla abbiamo riso tanto, facendo commentini sulle persone e scattando foto idiote. E' stato divertente. Robert Smith, mito vivente. Credo sia l'uomo più brutto e fregno del mondo. Un brutto mostruosamente sexy, direbbe Jessica Stein.
Fire in Cairo la metterò nel mio film, quello che non farò mai.

A thousand hours

rimuginato da franz , venerdì 3 ottobre 2008 13:07

Sono un'idiota. E mi ero riproposta di non denigrarmi più a voce alta, sperando un giorno di adattare il contenuto alla forma, crederci davvero che non sono affatto male. Ma, se non lo faccio qui nei momenti di bisogno, che senso avrebbe questo blog?
Ho scoperto da qualche ora che sabato 11 ottobre ci saranno i The Cure a San Giovanni, gratis (http://www.mtv.it/tv/programmi/serie/dettaglio.asp?id_prog=229&id_epis=531). Quindi mi preparo, ascolto Kiss me, kiss me, kiss me, Disintegration, Wish, il Greatest Hits... ripercorro le ultime tappe di me, Friday I'm in love, All I want, Just like heaven, Cut here, A forest, To wish impossible things... fino alla mia completa perfetta idiozia di questo preciso momento. Non mi sentivo in nessun modo... un po' sospesa, forse. Questo, prima. Stamattina al risveglio, per esempio. Ora sono in ginocchio, scalfita, prostrata dall'ennesima minuscola ferita, che è solo l'ennesima conferma. Potrei definirmi cocciuta, testarda. Oppure cieca. Illusa. Ma non sarebbe del tutto vero. E' l'intensità che non mi lascia libera di rinunciare, di ritirarmi una volta per tutte. I motivi per cui non scompaio. Non scompaio per l'affetto che provo, quel dolce voler bene, per cui mai vorrei che tu restassi solo, io sempre così premurosa, così attenta ai tuoi bisogni, ai bisogni degli altri. E per me, solo per me, quella altrimenti inarrivabile intensità. Il dolore di sapere di essere solo una cosa tra tante altre, non avere punti fermi, non avere certezze. Isteria. E allo stesso tempo quei brividi fin nelle viscere, solo col pensiero... One more time... e come una cretina piango... e fanculo, mi disprezzo per questo. Perché me ne sto qui a piangere. Solo che di fronte alla memoria delle musica non so mai resistere, mi squaglio in lacrime, stupore. Ma ecco, questa rabbia, questa disperazione vibrante, questo disprezzo incazzato per me stessa, sono il mio motore ora. Il motore per scrivere questo post, vomitando sulla pagina parole che hanno poco a che fare con la devastazione che ho dentro, ma sono pur sempre meglio di niente. Il motore per alzarmi da questa cazzo di sedia e sistemare la pila di vestiti accatastati sul letto... portare Tori a spasso, pensare a cosa mettermi stasera, magari leggere (Brevi interviste con uomini schifosi di David Foster Wallace è un amarissimo spasso), ritirare i panni, stendere l'ultima lavatrice... preparare il pranzo. Insomma muovermi, tenermi in movimento, in VITA. Con questa rabbia dentro. Sentirmi viva. Incazzata, e reale.
Toh, oggi è venerdì. Sono innamorata, oggi? Non so se questo è amore. Se questo strazio terribile intervallato da momenti paradisiaci è amore. Poi, pensando all'amore penso a Primo Amore di Garrone. Ci penso spesso. Rifletto continuamente sul fatto di non sapere a livello pratico cosa sia questa cosa che la gente chiama "amore", così spesso - forse, o forse no - impropriamente.
Ora mi scuoto via il fango dai vestiti, e sulla pelle un po' ne resta appiccicato, ma meglio di così ora non riesco a fare. Mi farò bastare me stessa. Farò finta di potermi sentire realizzata in altro. E la morale è: Dovevo nascere uomo.