dando un prezzo ad ogni vuoto che ho dentro

rimuginato da franz , mercoledì 18 febbraio 2009 17:35

Ebbene, siamo qua.
Mi gira un po' la testa... da ieri ho qualche vertigine dovuta senz'altro ad un colpo di freddo. Sì, fa davvero freddo, ma oggi la maglietta e il maglione mi bastano. E' strano, ma la lampada sulla mia scrivania emana una luce più calda del solito.
Succhio un cubetto di cioccolato fondente, davanti a me un tè fumante alla vaniglia.
Ascolto gli Elettronoir in modo ossessivo-compulsivo. Mi lego i capelli.
Si va avanti.

Rudra

rimuginato da franz , giovedì 12 febbraio 2009 13:00

scatto di Luca, mio stimabile precisino rompiscatole fratello.

wet and rusting

rimuginato da franz , venerdì 6 febbraio 2009 15:36

E' questo vuoto, che a volte si riapre dentro di me.
E il main theme di Requiem for a dream stuzzica taglietti e ferite, spalanca porte. Tra qualche giorno avrò il mio 21esimo anno di età in tasca, tutto intero, a impicciarmi quando cammino.
Questo vuoto è alimentato da qualcosa di folle, per cui parlare è inutile.
Ormai sono nata, non mi resta che vivere. Ma, ecco, a volte andare avanti con l'aria tra le mani mi sembra così doloroso, così crudele. Ho pensato che niente può avere un senso se tanto tutti moriremo, e bla bla. Ma a ben pensarci semmai è il contrario... come potrebbe una vita avere senso se non fosse compiuta, se non finisse mai? Invece è un'opera finita... quindi è persino possibile che sia un capolavoro. Forse devo solo leggere più libri, ascoltare più musica, guardare più film, avere insomma più solide basi empiriche, e parallelamente essere più preparata sul contesto storico sociale culturale, studiare di più al riguardo, per interpretare in modo soddisfacente l'opera nel suo complesso, trovare un maledettissimo barlume di senso. Un'opera sublime (atroce e splendida), impenetrabile, folle, lontana. Ah no, anche qui c'è la fregatura. Perché se parlo di opera, a qualcuno verrà sicuramente in mente di tirare in ballo dio, ed è proprio l'ultima cosa che vorrei fare, tirare in ballo dio. Se esiste, che vada pure a farsi fottere.
Da martedì prossimo, Rudra sarà l'unico dio. Un altro tatuaggio, per la parte oscura di me. Io sarò il mio unico dio. Io così schifosamente umana, e fallibile, e impiastricciata di muco e lacrime, meravigliosa e disperata, poetica e infantile, sboccata e geniale.
E' veramente una maledizione terribile nascere umani, con questa inutile consapevolezza. Del tempo che passa, del mondo che cambia sotto gli occhi, della morte di ciò che respira, delle domande senza risposta. Questa violenza gratuita.