danza maligna

rimuginato da franz , domenica 28 giugno 2009 11:02

Sono partiti, la casa è mia.
Coccolandomi con Azucena Maizani, avrei voglia di guardare un film qualsiasi di Almodóvar.

pain addiction: work in progress.

rimuginato da franz , martedì 16 giugno 2009 09:07

Cari telespettatori, infinitamente cari lettori, carissimi ascoltatori,
ebbene questo è un post il cui mero intento è quello di distrarre la sottoscritta dal dolore atroce che si ritrova inevitalmente a provare in seguito all'ESTIRPAZIONE degli ultimi due denti del giudizio che le erano rimasti in bocca. Dopo una ventina (quasi senza esagerazione) di iniezioni di anestesia (a quanto pare ho la stoffa del T-Rex) e qualche miliardo di punti(cini) di sutura, ho detto definitivamente addio al 28 e al 38, il pipistrello e la talpa fino a ieri affittuari del lato sinistro della mia cavità orale. Il pipistrello è stato un gioco da ragazzi... in pratica se n'è volato via. La talpa non voleva saperne, era rintanata sotto la gengiva, per cui è stato necessario squarciare e scavare, e poi adeguatamente ricucire. Ieri nel pomeriggio aspettavo con terrore il dissiparsi dei fumi anestetici, con 8 chili di ghiaccio pigiati sulla guancia. Quando l'anestesia se n'è infine andata, mi è parso di riuscire a sentirli tutti, uno per uno, quei punticini di sutura... una linea scavata pulsante e infuocata. Non ricordavo facesse così male, davvero. A pensarci mi veniva quasi da ridere, mi sarei presa a martellate la testa. Ho guardato/riguardato puntate di Decameron... la provvidenzialità di Luttazzi: innegabile. Ad ogni modo, continuando a far uso del già citato ghiaccio, costretta ad ingoiare litrozzi di sangue a poco a poco ("evitare di sputare, sciacquare, succhiare il giorno dell'intervento" - e con tre semplici parole ti viene proibito di fare mooolte splendide cosette), con estrema fatica e sofferenza ad ogni fatale momento di deglutizione, ho iniziato piuttosto a chiedermi quando sarebbe comparso il tanto atteso effetto Marlon. La risposta è prontamente arrivata stamattina al risveglio, dopo una notte di sonno paragonabile allo stato comatoso, una notte, con mia immensa gioia e sorpresa, rivelatasi inaspettatamente rilassante. E' meraviglioso sapere con certezza che ogni cosa passa, che tutto cambia continuamente, sìsì. Adesso mi ci sparerei, in bocca. Ma insomma, via, cerchiamo di seguire qualche consiglio intrigante e concentriamoci su questo dolore, così pieno e succoso, svisceriamolo, respiriamolo, diamogli affetto e attenzione, diamogli passione. Flash. Io e la mia autorità, ovviamente: plurale maiestatis.
Dopo uno splendido week-end ai limiti del paranormale, ricatapultata nella cruda realtà dalla poltrona del dentista.
Succede.
Ora mi consegno armi e bagagli agli sciacqui di acqua tiepida e sale. Marlon sarebbe orgoglioso di me.

the passenger

rimuginato da franz , giovedì 11 giugno 2009 21:10

Inglese [lettori], Antropologia e Arabo parte I - Lo scritto (asd) sono andati... adesso week-end di sole e amore. La fase "se-mi-fermo-anche-solo-un-secondo-mi addormento-e-muoio" ha toccato picchi di intensità inaudita... ora mi permetto il lusso di scaldare nel mio palpitante cuoricino il pensiero di qualche giorno senza orologio e senza must. E senza quella nostalgia.
Adoro fare regali speciali (???) per persone speciali.
Ah, e ci sono i biglietti per Londra. C'è anche l'ostello, centrale da far schifo - io e Vale compiaciutissime, ai confini della decenza. Ora reset reset reset.
Questo caldo mi fa impazzire di felicità. Mi sento schifosamente UP. Olè.
=)

p.s. sì, lo so... non ho detto assolutamente NULLA. Capita ^___^

... o magari ho detto qualcosa? O_O
Ok, la pianto. Qui. E, giuro, le do acqua.
XD

the hill

rimuginato da franz , lunedì 1 giugno 2009 13:16

Piove, e mi viene da piangere. Forse oggi andrò da Feltrinelli, o forse prenderò la macchina e me ne andrò al cimitero. O magari resterò a casa da sola, a sprecare tempo fissandolo scorrere sulle lancette di secondo in secondo, come se non avessi una lista inesauribile di cose da fare. Accanto al letto giornali internazionali in inglese lasciati per terra in una pila disordinata, di tanto in tanto ne sfoglio uno, e mi prende lo sconforto... siamo un enigma che lascia esterrefatti e inorriditi, siamo lo zimbello di tutti. Il caos regna in questa stanza. Gli oggetti se ne stanno accatastati qua e là, senza senso. Dentro la cassa toracica ho qualcosa come una piccola candela di malinconia, accesa... lentamente brucia tutto l'ossigeno, e mi lascia senza fiato. Questo lunedì grigio e triste sull'orlo delle lacrime sarà duro a morire, anche se io ci provo ad afferrare le armi giuste. C'è una possibilità che la mia vocazione sia all'incirca trovare sempre nuovi modi per essere infelice. La musica allegra oggi non è ammessa. La cosa peggiore è che un motivo non c'è. Sono metereopatica, sì, ed è stupido. Ma una chiave deve pur esserci, e forse è quello stesso motore che muove la mia rabbia costante e silenziosa, quella che non so raccontare mai a nessuno. Ieri sera quella foto di te da piccolo, gli occhi da pazzo e il sorriso felice, e oggi non sono nient'altro, so essere solo la nostalgia di te. Oggi sono te: morta.