Cincischiante

rimuginato da franz , venerdì 30 maggio 2008 19:05

Mi sono vista La Casa di Sam Raimi e Saw III che, confesso, ancora mi mancava. In questo momento ho bisogno di vedere sangue che sgorga a fiotti, arti mozzati, budella che fuoriescono. E apprezzo molto le trovate particolari... per esempio, ne La Casa che è una gran grezzata, e proprio bello, alcuni momenti, come Cheryl in balia dei rami degli alberi che la bloccano attorcigliandosi intorno a polsi e caviglie, e poi si insinuano sotto la gonna... oppure Ash che lotta col corpo posseduto (dal cui collo sgorga una cascata di sangue) e zombificato di quella che era la sua ragazza, e la testa mozzata di lei osserva ridendo la scena...
Sto anche scrivendo. Frammenti, niente di più. Ma erano mesi e mesi che non scrivevo qualcosa, così di getto e con tanto piacere.
L'unico problema è che dovrei studiare, invece cincischio... sono proprio una studentessa degenere.
In realtà mi sento proprio cazzuta at the moment. Sono sola, e libera. Estate :)

The Million Dollar Hotel

rimuginato da franz , giovedì 29 maggio 2008 14:47

Un post per il contraccolpo.
Perché dannazione sto facendo tante nuove esperienze ma ultimamente tutto si condensa in un sospiro sull'orlo di qualcosa, di un abisso, non so. Il vuoto d'aria prima della discesa a picco del Niagara a Mirabilandia.
Tutto va a puttane. Per modo di dire eh, che insomma alla lunga vivere nel mondo dei sogni non giova affatto all'autostima, né ad un eventuale equilibrio mentale. Non si può dare la colpa agli altri per l'assenza di qualcosa... che ne so, l'incapacità di voler bene, di sapersi distaccare per un secondo da sé stessi e dal proprio egocentrico microcosmo e fare un passo indietro per non ferire qualcuno, oppure semplicemente l'assenza di quel brivido che c'è o non c'è, e non ci sono compromessi o vie di mezzo, insomma, 'n ce so' santi. Nel primo caso posso solo che incazzarmi, inorridire una volta in più, con le mani tra i capelli, spiazzata, senza sapere cosa rispondere, senza sapere se rispondere. Sentirmi una voragine di vuoto dentro, per aver amato. Per essermi concessa quasi senza riserve. Nel secondo caso invece me ne resto a braccia conserte. Chiudo gli occhi e annuisco. Deglutisco, con le lacrime in gola. Tanto non c'è nulla che io possa fare, tranne cercare di dimenticare di aver provato qualcosa.
Io non ho bisogno di stare con qualcuno. In passato probabilmente ho preso decisioni opinabili, commesso errori. Senza i quali però ora non sarei in grado di dire che stare con qualcuno non mi interessa. Stare con qualcuno tanto per starci, intendo. Se non ci sono le farfalle nello stomaco, se non c'è quella morsa, quel brivido di terrore totalizzante. Sono piena di distrazioni, persone che adoro, altre con cui trascorro del tempo senza pensieri. Non ho bisogno d'altro, se altro non c'è.
So che una punta d'orgoglio la sento, anche quando deglutisco amaro. Perché ho smesso di essere scelta. Ho iniziato a scegliere. E ho scoperto a mie spese gli inconvenienti dello scegliere qualcuno... perché se non si è scelti in risposta, se non si è ricambiati, la sensazione non è propriamente delle più piacevoli. Anzi, fa abbastanza schifo. E' un misto di crollo dell'autostima, frustrazione, imbarazzo, disperazione. Non mi ero mai esposta così, e consapevolmente. Quella parole che mi sono ascoltata pronunciare, facendo finta di non essere io a parlare, quel momento in cui ho preso la situazione tra le mani, è stato un salto nel vuoto. Un salto consapevole nel vuoto. Non l'avevo mai fatto prima. Insieme a tutto il resto del mio bagaglio esperienziale, anche questo fa volume. E non mi sento la stessa persona che ero ieri, ogni istante che passa mi sento diversa, e sempre più lontana da quello che credevo di essere. Immagino sia questo il bello. Comunque, dato che negli ultimi mesi ho assaggiato solo l'amaro, e assaporandolo con gusto fino in fondo... adesso mi chiedo, quand'è che arriva il dolce?
Anche se a volte mi sento dannatamente sbagliata, intimamente alla fine credo di essere una gran bella persona. Ma me ne dimentico sempre.
In giornate come oggi. Anche se un'amica ti salva con shopping selvaggio per bancarelle, il compito di trovare il regalo di compleanno per un amico, iniziare a concentrarsi su un progetto troppo a lungo rimandato, comprando qualcosa di imbarazzante ma molto utile... da sola, non sarei mai riuscita. Ma poi sola ci sono dovuta rimanere, come devo rimanerci sempre. Sotto la pioggia, zuppissima, per recuperare un motorino lasciato dove col pensiero ora preferisco non indugiare. Zuppissima, più pensieri nella mia testa che pozzanghere per la strada. Acqua sul parabrezza, acqua sugli occhiali, e sì, forse un po' pura con tutta quest'acqua mi ci sento. Pura, ma anche un po' persa. Ascoltando una colonna sonora splendida, ma triste. La musica custode degli stati d'animo perduti. Non indugio, non mi deprimo, non mi crogiolo nell'autocommiserazione. Semplicemente, ho bisogno della forma adatta a quello che provo. Per sentirmi in osmosi con l'ambiente. Quindi una musica triste ora che sto di merda non mi rende più triste, mi fa piuttosto sentire meglio, adeguata alla circostanza e in una circostanza adeguata a me, mi fa sentire giusta. E poi, questo film di Wim Wenders è qualcosa di piccolo e meraviglioso, in sé compiuto, e la soundatrack come se dice qua spigne.

Let me love you true, let me rescue you
let me bring you to where two roads meet

Ciao pc

rimuginato da franz , lunedì 26 maggio 2008 10:54

Cannes 2008: Grand Prix a Gomorra di Matteo Garrone e Premio della Giuria a Il Divo di Paolo Sorrentino.
:D

Stanotte ho dormito molto poco. Mal di gola, caldo. Incubi.
Amo poche cose quanto ascoltare la musica di notte, nelle cuffie... tutto intorno tace, e buio. Ok computer dei Radiohead in dormiveglia tre, quattro volte di fila.
Poi stamattina mi sono addormentata, sogni di ospedale, malati terminali, addii.
Ah, Chicco, che tanto non leggerai mai: Stanotte stavi per morire. Per fortuna mi sono svegliata prima. Forse alla fine dei conti sei ancora vivo.

Sto lavorando intensamente su me stessa per:
1) pensare meno e agire di più ( N.B. farsi pippe mentali non viene considerato come azione)
2) isolare la gola ed ignorare il fatto preoccupante che stia andando a fuoco, e ormai da 4 giorni
3) impegnare il tempo in modo utile e produttivo, tipo studiando, da qui alla lezione di oggi (per cominciare)
4) come mi ha giustamente fatto notare Vavu poco fa al telefono, oggi è terribilmente lunedì, quindi
Franzina mettiti l'anima in pace e stattene buona buona a braccia conserte a pensare ad altro

Non c'è un tubo da fare. Se non il mio maledettissimo dovere.
Ciao pc.

15 steps

rimuginato da franz , venerdì 23 maggio 2008 19:35

Ehm. Ha quasi dell'assurdo, ma credo di sapere cosa voglio.
Nell'immediato, e in piccolo. Ma è già qualcosa.
E comunque, sempre un lungo e profondissimo respiro prima di venire a prenderti, che col vento che tira non si sa mai.
Sono una porta spalancata. Ed è mostruosamente eccitante.
Mi sento viva.

:D

Anice stellato

rimuginato da franz , giovedì 15 maggio 2008 18:06

Mi sto quasi assuefacendo alla sensazione di avere lo stomaco vuoto, vuoto che un po' gorgoglia, un po' tenta di autodigerirsi.
Comunque, ho pensato molto a quella sensazione, quella che mi scaturisce dalla visione di Hotel Chevalier. Allo stupore, alla meraviglia. Beh ecco, è la bellezza. La compiutezza, la precisione... l'esatta compenetrazione di forma e contenuto. Qualcosa di folgorante. Non riesco a smettere di pensarci. Vorrei che ogni istante della mia vita, che alla fine è un po' grigia, un po' insulsa, costellata di ostacoli e problemi che alla fin fine non sanno di molto, se paragonati al magma gorgogliante delle strazianti pene vissute dall'umanità tutta, giorno dopo giorno. Sì, le solite cose. In fondo, la banalità. Ecco, vorrei che niente fosse banale. Neanche il gesto di togliere il cappuccio all'evidenziatore, in biblioteca. Magari qualcuno sta guardando, sempre. Assurdo. E' una cosa che sin da piccola ho sempre pensato. E se qualcuno, in questo preciso istante, mi stesse guardando, non visto? E non si tratta di modificare i gesti per gli occhi che li guardano, ma solo di dare al contenuto la forma più esatta in quel momento. Come se la mia vita fosse un film. Forse è questo il mio problema, la voglio troppo come un film. Il controllo, la poesia. Spero troppo che sia un film. Che alla fine, anche se labile sottile quasi impossibile da cogliere, che alla fine ci sia un senso. Almeno, che ci sia la bellezza. Il sublime (asd, per Laura: non esattamente quel sublime).
Ah, e pensavo anche che ci sono delle priorità. E che dovrei proprio rivederle, le mie priorità.

Annuso l'odore dolcissimo dell'anice stellato. Chiudo gli occhi.
Via, che alla fine ce posso sta'. Ora vado a studiare.
:)

La miglior vista di Parigi

rimuginato da franz , mercoledì 14 maggio 2008 20:28

Animale sociale, eh? Uhm.
Ho l'impressione che tutto mi scorra tra le dita, senza lasciare traccia. Che il tempo corra troppo, troppo svelto.
Immersa in Hotel Chevalier, il corto di Wes Anderson da vedersi prima di The Darjeeling Limited.
I dettagli. Uno dei tanti mondi paralleli, e mi sbocciano dentro uno stupore, una meraviglia che non capisco bene fino in fondo. Per un istante mi sento piena, anche se con un po' di malinconia. Come se si trattasse di qualcun altro. Non sono emozioni veramente mie, sono mie solo per riflesso. Ma stanno lì, ed è bellezza. Emblema delle infinite possibilità. Che sono anche mie possibilità.
From now on, selettività. Uffa. Basta lasciarsi vivere.
:*

Samskeyti

rimuginato da franz , martedì 13 maggio 2008 08:23

Sospesa. Euforica in modo sospetto. Molto confusa.
Qual'è la strada che comporterà per me meno dolore, e quale la più giusta? Penso che non voglio riaprire le ferite. Poi penso che forse non si sono mai chiuse. Ahimé, la cicatrizzazione è una realtà remota.
Mio fratello e mio padre sono partiti oggi per Verona, stasera c'è il concerto dei KISS (dove la parola Kiss va enfatizzata, quasi gridata, come fanno per tutto il film in Detroit Rock City, asd).
Io qui in casa, voglia disperata di contatto umano, resto ferma immobile, quasi non respiro, in questa patina di solitudine che non oso spezzare, che vorrei anzi coltivare, amare. Mi mancano poco meno di mille domande per il concorso. Sbatto al testa su matematica, e scopro che questa matematica un po' scemetta alla fine mi diverte. Musica: All the trees of the field will clap their hands - Sufjan Stevens, Lonely day - System of a Down, House of the rising sun - The Animals.
Tornerai veramente? Non faccio che pensarci. E come potrà essere? Fino a svanire e ridere, morire oppur rivivere? Ma, riempiendosi la bocca di Afterhours, per qualsiasi questione legata all'amore, in questo momento e sempre, rimando a Pochi istanti nella lavatrice. C'è tutto quello che si possa desiderare di sapere al riguardo, lì dentro. Con estrema saggezza.
Detto ciò, mi rimetto ai miei doveri. Mi ci aggrappo con tutte le mie forze.
E aspetto, facendo finta di non aspettare.

And I am throwing all my thoughts away...

rimuginato da franz , lunedì 12 maggio 2008 09:07

Da uno dei 237 diari:

11.05.08

Ho sognato che mi cadevano tutti i denti. Per tutto il tempo devo fingere di essere qualcun'altra, irretire il boss. Ne va della mia vita. Mi cadono tutti i denti, ed io devo riconficcarli nelle gengive, cercando di rimetterli al posto giusto, o verrò scoperta. C'è un complotto.
Vengo scoperta. Qualcuno prova ad aiutarmi, qualcun altro tenta di uccidermi. In un cesso pubblico, un cristone pelato con un pizzo lunghissimo mi lancia contro cd rotanti, frecce, una grossa lancia (ASD). Ne esco ferita, ma alla fine sono io ad ucciderlo.
A questo punto mi sveglio.

Ieri ho fatto shopping. Contenuto, niente di che, ma erano secoli. E sì, è una droga meravigliosa. Guardandomi da fuori, quasi invasata. E' un lusso che non posso permettermi quasi mai, ma quando posso mi svolta la giornata.
Superficiale. Oppure solo alla ricerca della mia immagine pubblica, e di qualcosa di bello da guardare.

Ho mal di gola. Grazie Vavu! Ma c'era da aspettarselo, dopo necessari inevitabili scambi di saliva attraverso liquidi quali vino e acqua per la pura sussistenza al concerto degli Afterhours...
Ecco, il concerto degli After.

[Resoconto telegrafico. Apro con ADORO MANUEL AGNELLI. Atmosfera meravigliosa. La nostra smodata adorazione e il loro riconoscimento e successivo fomento per tale adorazione, questo equo scambio di emozioni, facevano vibrare l'aria. Quello stare compressi in mezzo alla folla, io e Vavu sempre più basse del resto del mondo di qualche buon palmo, annegate nell'aria calda e immobile quasi priva di componenti respirabili, sudore. E il pogo feroce, io lì in mezzo ancora col tutore, saltellando su un piede solo nel vano tentativo di proteggere la caviglia lesa dai piedoni di tizi e tizie (tu davanti a me, cristona del peso di almeno 180 chili: sappi che il mio piedino ti ha lanciato contro le peggiori maledizioni!) giganteschi, Vavu con un mal di gola delamadonna. Asd e il tizio che mi caracolla addosso con tutto il suo peso, quello con la maglietta rossa - sì, sto parlando proprio con te, chiunque tu accidenti sia! - facendomi cadere lunga distesa in mezzo al marasma pogante (poi bloccando tutti e aiutandomi ad rialzarmi, che almeno questo bisogna riconoscerglielo)?! Dal vivo il nuovo cd SPIGNE eccome :P e credo l'unica vera pecca del concerto per me (insieme al numero decisamente troppo elevato di coppiette intorno a noi impegnate in sbaciucchiamenti ed effusioni a 3 millimetri dalla nostra faccia - non che io rosichi, però dannazione! Tutta l'attesa in baci? Avrete pur qualcosa da dirvi! ... oppure sì, rosico, vedetela un po' come vi pare. umpf) sia stata l'assenza di troppi vecchi meravigliosi classici che non mi stancherei mai di ascoltare. Ma solo perché ogni concerto lo prendo molto come un'esperienza mistica, e ci sono canzoni che avrei proprio avuto bisogno di ascoltare... ma insomma, probably esagero.
Una nota di merito a Voglio una pelle splendida, attaccata a sorpresa per il primo bis in mezzo al pubblico seduto in fondo. Bellissima L'estate, una delle mie preferite, che non avevo mai ascoltato dal vivo. Male di miele sarebbe stata memorabile, ne sono certa, se avessi avuto un briciolo di fiato per godermela, ma vallo a dire a quell'entità fuori controllo che è la folla pogante... Pochi istanti nella lavatrice STUPENDA live. Riprendere Berlino dolcissima confortosa... All'uscita letteralmente zuppe di sudore, incapaci di pronunciare discorsi sensati che non includessero la seguente frase: Ioooo sono senza voceeee LOL. E concludo dicendo ADORO MANUEL AGNELLI. Mattata per la data di Milano?! Quasi quasi... eh eh.]

Venerdì sera, mi sono sentita davvero una quattordicenne. A guardare per terra, col cuore a mille. So che se anche capitasse l'occasione, non riuscirei a spiccicare una sola parola sensata. Torno a chiedermi cosa diavolo sia l'amore. Quasi del tutto certa che resterà un sogno, questa piccola avventura mentale, che probabilmente nel reale si trasformerebbe in una scoppiettante serie di (mie) esilaranti gaffes. Questa piccola avventura mentale che forse non vorrei vivere mai solo perché le cose che nascono muoiono anche, e l'emozione di qualcosa di mai vissuto invece resta viva per sempre. O forse solo perché ho una paura assurda, da mal di pancia andante mosso, al solo pensiero di fare qualcosa, e non faccio che raccontarmi rassicuranti balle, giustificazioni, volendo anche troppo tendenti al melenso, per legittimare la mia atterrita immobilità :)

Ieri sera sono andata con mio fratello a vedere The Darjeeling Limited.
Nostalgia da togliere il fiato (perché perché PERCHE'?! -.-'), e amore folle per Jason Schwartzman.

Propositi: più cazzuta e meno autocommiserazione. OH.

Ora, c'è questa canzone.

Lonely Day
Such a lonely day
And it's mine
The most loneliest day of my life

Such a lonely day
Should be banned
It's a day that I can't stand

The most loneliest day of my life
The most loneliest day of my life

Such a lonely day
Shouldn't exist
It's a day that I'll never miss
Such a lonely day
And it's mine
The most loneliest day of my life

And if you go, I wanna go with you
And if you die, I wanna die with you

Take your hand and walk away

The most loneliest day of my life
The most loneliest day of my life
The most loneliest day of my life
Life

Such a lonely day
And it's mine
It's a day that I'm glad I survived
[System of a Down]

Restando viva

rimuginato da franz , domenica 4 maggio 2008 13:35

*Afterhours*

Solo febbre

rimuginato da franz , venerdì 2 maggio 2008 15:36

Ovviamente ci sono andata al concerto del primo maggio, nonostante la caviglia distorta e tutto l'ambaradàn. Non potevo mancare, si tratta per me di una scadenza irrinunciabile. Ogni anno mi ritrovo a piazza San Giovanni, e penso. Rifletto. In mezzo all'odore di fumo canne alcol sudore piscio, tiro le somme, mi guardo indietro. Valuto le mie prospettive per il futuro. Canto forte. Resto in piedi. Batto le mani. Ho tanti pensieri, tanti sogni.

Attività onirica da voler dimenticare, stanotte. Svegliarmi in lacrime mi fa sentire piccola, e persa.

Nella busta di Feltrinelli ancora da scartare il dvd del Nosferatu di Herzog in due cd, e Jazz di Toni Morrison.
Tra le mani I milanesi ammazzano il sabato, l'ultimo album degli Afterhours.
Momento di crisi, e non mi smentisco: vivo in funzione del concerto dell'8 maggio. Poi, dopo l'8 maggio, i Sigur Rós il 12 luglio.
Io mi consolo così :)

Oggi, per la precisione adesso, mi illudo di essere oltre ogni disillusione, ogni delusione.
La solitudine va respirata forte, fino in fondo ai polmoni. Così almeno si può sperare un giorno di riuscire a non sentirne più l'odore.