closer

rimuginato da franz , domenica 26 luglio 2009 17:37

Non sento l'esigenza di scrivere. Semplicemente, tengo fede all'intento prettamente diaristico di questo blog, che, pur essendo decisamente secondario, decido ora, perfettamente A BUFFO, di rispettare. Sarà che non trovo interesse nel rivomitarmi addosso le solite cose, al momento. Sarà che penso da farmi venire il mal di testa, come al solito, ma non ne scrivo. Sarà che vorrei parlare d'altro, scrivere altro, raccontare altro.

La sessione d'esami, dall'esito decisamente brillante, anzi direi sorprendentemente brillante (fatta eccezione per la conclusione, la mia solita personalissima ciliegina sulla torta: il tipico rinomato ben noto scivolone finale) si è conclusa ormai due settimane fa. Sono ufficialmente in vacanza, e tra qualche giorno partirò per la coolissima e appestata Londra. Mi dico che tanto le prendo tutte, quindi meglio che alzi le mani davanti al virus H1N1 e lo accolga senza troppi giri di parole, ma sotto sotto spero che il mio entusiasmo e i miei pensieri felici mi sottraggano al contagio. Nella valigia, che inizio ora a preparare, lascerò tanto spazio vuoto per assecondare in libertà l'eventuale shopping invasato, e la prima cosa che ci impilerò dentro saranno beauty case con 8 ettolitri di Amuchina (e subito sopra un quadernino ad anelli con copertina londinese plastificata, facente parte del kit da viaggio della perfetta grafomane). Pare che in questi giorni nella capitale britannica facciano 13°C... non ditemelo, non solo sto correndo a braccia aperte verso l'influenza, ma per farlo devo anche riesumare i maglioni di lana? Mr. Weather, trovo questo scherzetto decisamente fuori luogo, se lo lasci dire. Quasi quasi ringrazio la mia pigrizia cronica, che mesi fa mi ha trattenuta dal portare a termine il cambio di stagione. Ad ogni modo, andiamo verso il friu friu friu (non a villa du conde, o come cavolo si scrive XD), olè. Per cui, niente sandali col tacco da sturbo (recente godurioso acquisto), pare. E invece sì agli stivaletti pseudo-invernali di pelle con le fibbie, a questo punto.
Ho comprato la tinta color nero blu. Rinfrescherò il taglio punkettoso, ovvero spuntatina alla folta chioma riccia ormai a lunghezza spalle, e rasatura asimmetrica su nuca e lati (cronaca dettagliata in vista di un futuro di riletture lacrimose... sono certa che sorriderò di fronte a queste piccole follie frivole), e mi farò la tinta a casa, alla modica cifra di 9,90 euro. Voglio dire, stiamo andando a LONDRA, no???
Ascolto Nine Inch Nails in modo ossessivo/compulsivo. Non esiste nessuna colonna sonora al mondo più adatta a me ora. Il concerto è stato splendido, due ore da pelle d'oca, effetto defibrillatore. Piacevole sentirsi svuotati e allo stesso tempo così arricchiti.
La questione "amore" non la tocco, per un fatto sconcertantemente semplice: mi sono scoperta allergica alle banalità. Evidentemente non sono una scrittrice... non riesco a trovare modi originali che rendano anche vagamente la profondità di quello che provo e che sto vivendo. Mi sembra che tutto sia in continuo movimento, e scopro ogni giorno qualcosa di nuovo. Per questo non mi stanco mai di guardare. Non mi stanco mai di guardarti... tu non hai limiti, ed è una cosa che amo alla follia di te. Amo non sapere cosa succederà poi. Sì, cozza con la mia mania di programmare tutto e i miei vani tentativi di avere sempre tutto sotto controllo, ma qualche piccola contraddizione non inficerà la coerenza complessiva del mio essere me, no? O dovrei ammettere di essere incoerente. Un passo indietro... semmai sono complessa, via... insomma, tutto ha un senso, e non parlo di finalità quanto piuttosto di causalità (vs casualità).
Ooook. Torno alla valigia... e cerco di sradicare dalle mie fantasie la malata sovrapposizione dell'uomo delle consegne di Scrubs con Trent Reznor... colpa del look, delle scarpe in particolare, e forse anche della stazza.
Tu sei laggiù, io sono quassù: a presto per un arrivederci morbido e dolce, spero. Non riesco a smettere di pensarti. Cavolo. Pensami anche te, eh.
XD

closer

look both ways

rimuginato da franz , giovedì 2 luglio 2009 19:55

non abbiamo luce per illuminare 100 chilometri di strada
solo luce per il prossimo passo
e se lo faremo avremo luce per il passo che seguirà

da Look Both Ways, film esplicitamente consigliato dalla sottoscritta a chiunque ami seguire consigli (soprattutto di natura cinematografica).

p.s. trovo assurdo che da tre giorni alle 18 circa si scateni su Roma una specie di tempesta tropicale con pioggia torrenziale, grandine, tuoni e lampi. Mi ricorda troppo l'Amazzonia, ed è parecchio inquietante dato che siamo in Italia. Mi ricorda troppo The day after tomorrow.

mood: gocciolante.
the spy machine