rimuginato da franz , lunedì 25 febbraio 2008 14:15

Questo blog è simbolo dell'inutilità dell'idiozia dell'ipocrisia del vaffancina non so ma veramente mi fa venir da vomitare. E' una perversione assoluta. Non posso credere di esserci così dentro.
Vai con la disintossicazione.
Vai a me prima del blog. E dammi libertà, cazzo, dammi ARIA.

make this easy

rimuginato da franz 11:03

Sto ascoltando American doll posse, quasi stento a crederci.

Comunque, pensavo.
Sono ufficialmente dimagrita di quasi 4 chili. Questo perché sono a dieta, serrata più che stretta, e riesco a mantenerla tale perché ho nausea praticamente tutto il giorno, quindi non ho fame.
Sono tornata.
E sono stanca di avere le idee confuse.
In questo momento diventare come voglio essere è una necessità, un'esigenza viscerale, un bisogno totalizzante. Capire come voglio essere. Capirlo io da sola.
In caso non si fosse vagheggiato, sono un'insicura persa. E allora fanculo.
Se non vi piace come sono ora, come sono in ogni istante, come sono nel periodo di transizione, come sono alla fine, allora fanculo.
Sì.
Sono SBOCCATA.
Raccapricciante.
Poco femminile.

E chi cazzo se ne frega
.


Quando sarò me, in me, tutto andrà meglio... spero

sometimes i think i'm happy here

rimuginato da franz , giovedì 21 febbraio 2008 17:44

Ascoltando I hate everyone dei Get Set Go ho rosicato fortemente, nel pezzo in cui dice all I want to do is smoke a cigarette... camminavo fino alla fermata dell'autobus, ero incazzata da morire, le unghie di pollice e indice di entrambe le mani più corte delle altre... my god. Avrei accoltellato volentieri quel povero vecchio col bastone che mi veniva incontro in quel momento... gli avrei fottuto la sigaretta che stava fumando, mi sarei attaccata alla sua bocca decrepita per aspirare fino in fondo il fumo vecchio dei suoi polmoni.
No vabbe'. Esagero.
E' che thanks god non mi viene troppo spesso in mente di fumare. Non sto tutto il mio fottuto tempo a pensare alle fottute sigarette che ho deciso di smettere di fumare. Solo che quando sono agitata o incazzata beh ecco la situazione è diversa. In quei casi ne ho VERAMENTE BISOGNO. In quei casi mi sembra quasi più allettante la prospettiva di mangiarmi il braccio destro, morso dopo morso, piuttosto che resistere. Ma poi penso che siamo in due ad aver deciso, e si tratta anche di onorare volta dopo volta un patto, una promessa. Allora canto. A voce alta. Per strada. EVERY DAY IS EXACTLY THE SAME. E mi sento un pochino meglio.

Dopo l'esame di martedì (un 27 immeritatissimo, dato che non avevo studiato un cazzo, non sapevo nulla e anche ora mi sento completamente ignorante in materia di Storia delle lingua italiana) sono andata al cinema. A vedere La famiglia Savage. Che caruiiiiino! Ero da sola.
TAN TAN TAAAAAN.
E.
I primi quattro minuti del film senza audio (grrrr Madison buuuu... ve la meritate questa pubblicità negativa... l'irritazione era pari ai livelli storici raggiunti da un solo altro cinema nella storia dei cinema di Roma da me frequentati: l'Odeon. Pessimo davvero). Il freddo polare. Nessuno con cui fare commentini sentiti, condividere genialate o strafalcioni.
Ma.
Sconto studenti. Mi sono seduta dove accidenti preferivo (quarta fila forever). Nessuno che ciancicasse pop corn al caramello vicino a me, nessuno che facesse domande idiote, in altre parole nessuno che rompesse il cazzo.
Santo cielo, sono veramente una rompicazzo precisina fissata nevrotica.
E' che amo poche cose quanto andare al cinema in compagnia, se la compagnia è quella giusta, ovviamente. E da sola... beh, se sono nel mood giusto, anche da sola andrà alla grande.

Il lobo del mio orecchio sinistro sta andando a fuoco. Gonfio, rosso, pulsante.
Oggi mi sono comprata un po' di orecchini... circular barbells neri. Molto fregni, devo dire. Solo che li ho presi di spessori e dimensioni diverse, quindi quando poi li ho provati e per motivi estetici ho deciso di mettere vicini i due più piccoli, beh non restava altro da fare che mettere l'1.6 (originariamente destinato al secondo buco a destra, già opportunamente allargato in passato) nel buco solitario di sinistra. Un buchetto innocente delicato, mai dilatato prima.
Dolore atroce per infilarci l'1.6. E ora prurito. Ma il risultato è soddisfacente. Poi insomma, non è che sia sta gran cosa. Però, dato che mi crogiolo (con immensa goduria) nella placenta post ultimo esame della sessione invernale anno accademico 2007-2008, e non è che ci sia poi molto con cui riempire le giornate, ho attuato per forza di cose un sorridente e divertito ritorno alle piccole cose.

Ho freddo. Sono gelida gelata congelata ibernata. Insomma il riscaldamento è ancora rotto. Sono nella mia stanza con la stufetta accanto, canottiera+maglietta a maniche lunghe+maglione+felpa addosso, e sono veramente veramente stufa. Di avere sempre freddo. Di avere le mani perennemente gelate. Odio l'inverno. Crissshhto, lo odio.

In trip coi Nine Inch Nails. Armonia no anzi ecco osmosi.

E domani si parte. In effetti, da un certo punto di vista... non potrebbe andare meglio.
:D

Long Nights

rimuginato da franz , lunedì 18 febbraio 2008 16:19

Have no fear
For when I'm alone
I'll be better off than I was before

I've got this life
I'll be around to grow
Who I was before
I cannot recall

Long nights allow me to feel...
I'm falling... I am falling
The lights go out
Let me feel
I'm falling
I am falling safely to the ground

I'll take this soul that's inside me now
Like a brand new friend
I'll forever know

I've got this life
And the will to show
I will always be better than before

Long nights allow me to feel...
I'm falling... I am falling
The lights go out
Let me feel
I'm falling
I am falling safely to the ground

friday i'm in love [the cure]

rimuginato da franz , sabato 16 febbraio 2008 12:19


I don't care if Monday's blue
Tuesday's grey and Wednesday too
Thursday I don't care about you
It's Friday I'm in love

Monday you can fall apart
Tuesday Wednesday break my heart
Oh, Thursday doesn't even start
It's Friday I'm in love

Saturday wait
And Sunday always comes too late
But Friday never hesitate

I don't care if Mondays black
Tuesday Wednesday heart attack
Thursday never looking back
It's Friday I'm in love

Monday you can hold your head
Tuesday Wednesday stay in bed
Or Thursday watch the walls instead
It's Friday I'm in love

Saturday wait
And Sunday always comes too late
But Friday never hesitate

Dressed up to the eyes
It's a wonderful surprise
To see your shoes and your spirits rise
Throwing out your frown
And just smiling at the sound
And as sleek as a shriek
Spinning round and round
Always take a big bite
It's such a gorgeous sight
To see you eat in the middle of the night
You can never get enough
Enough of this stuff
It's Friday I'm in love

I don't care if Monday's blue
Tuesday's grey and Wednesday too
Thursday I don't care about you
It's Friday I'm in love

Monday you can fall apart
Tuesday Wednesday break my heart
Thursday doesn't even start
It's Friday I'm in love

Raro imbattersi in canzoni così precise puntuali esatte, e proprio al momento giusto!

E rido. Rido come una scema.
Istanti.
E sono felice.

the power of orange knickers

rimuginato da franz , venerdì 15 febbraio 2008 12:47

La verità è che sono atterrita. Completamente terrorizzata.
La sola idea di muovere un passo in qualunque direzione mi paralizza.
Però. L'alternanza apatia/tristezza generalizzata propria dei giorni scorsi, degli ultimi giorni... non mi illudo di vincerla (dislocazione a sinistra o a destra? My God). Ma sono convinta di riuscire a gestirla.
Il trucco sta nell'accettare di sentirsi come ci si sente davvero.
Avevo paura di stare male. Per questo mi sono aggrappata spasmodicamente, con tutta me stessa, all'unica persona che credevo potesse rendermi felice. Ma non posso pretendere di respirare aria di paradiso a dispetto dell'inferno che mi gorgoglia nello stomaco. E' una legge universale no? Di solito però, vuoi per pigrizia, vuoi per panico, si tende a nascondere i problemi sotto ad un grosso meraviglioso tappeto persiano, come si farebbe con uno scomodo mucchietto di polvere e sporco, quando proprio non trovi il coraggio (o il modo) di raccogliere tutto, pulire e buttare via. Ma io sono allergica alla polvere. Se in giro ce n'è troppa inizio a starnutire, mi brucia la gola, tossisco, gli occhi si arrossano e lacrimano... non c'è verso di far finta che vada tutto bene. Allora, prima di rimboccarmi le maniche e iniziare a pulire, sto male. Mi lascio in pasto a questa sensazione di cui avevo tanta paura che ora mi attraversa, mi pervade tutta, mi impregna di sé stessa. E' scomodo, spiacevole, doloroso. Ma mentre mi sento una merda, mentre ci sto di merda, una parte del mio cervello piano piano riflette, pensa a come fare a pulire tutto. Scopa o aspirapolvere? Straccio e tanto detersivo? E piano piano inizio a sentirmi meglio. Non bene, ma meglio. Piena di speranze. Aspettative. Possibilità. E paura, ma anche eccitazione.

Ti lascio i tuoi spazi, recupero a pieno titolo i miei. Ricostruisco me stessa. Me stessa che a volte da sola si fomenta per le stronzate (come la prospettiva di passare un pomeriggio intero a letto a leggere, un meraviglioso stupendo frrregnissimo cellulare nuovo, oppure iscriversi ad un corso di danza del ventre), altre volte si sente così apatica, angosciata, ansiosa, da rimanere davanti alla tv a guardare di nuovo L'ultimo bacio, soltanto perché la sola idea di andare a letto, sapendo che si ritroverà a fissare il soffitto, a pensare anziché dormire, le fa passare la voglia di infilarsi sotto le coperte... nonostante il gelo di una casa già di per sé fredda, inoltre ultimamente dotata di un meraviglioso impianto di riscaldamento rotto. Così fuori da sé da incantarsi su una canzone, lo sguardo un po' perso, pensieri incartati intrecciati scricchiolanti e senza senso... piuttosto che studiare per il maledetto esame di martedì.
Non posso delegare la responsabilità della mia felicità a qualcun altro, chiunque sia. Devo essere io stessa artefice della mia serenità, devo costruirmi spazi tutti i miei, prendermi cura di me stessa prima di pensare agli altri. Perché sì, è così facile avere le idee giuste, i consigli migliori, le attenzioni, le premure... finché si tratta di persone che non siano me.
Io per me stessa non faccio mai un cazzo. E mi chiedo, fino a che punto posso dire davvero di amare qualcuno se non amo me stessa? Mi rispondo, non è che non mi amo, io mi amo... devo solo trovare il modo di dimostrarmi l'amore che provo per me. Poi sarò libera. Di trovare un senso o di non trovarlo, ma almeno avrò le basi. Sì. E' così. Per forza.

Allora, nuoto e danza del ventre.
Voglio andare tanto al cinema, anche da sola se capita, se è necessario (non accadrà mai più che io non faccia qualcosa solo perché non trovo nessuno che mi accompagni).
Inizio a leggere l'ultimo di Ammaniti, che sta lì sul comodino da troppo tempo e - ne sono certa - merita di essere letto.
Potrei scrivere.

Dopo tutto questo blaterare di cose un po' retoriche, un po' scontate, ma immensamente utili per migliorare la qualità della vita della sottoscritta, vado a studià. Almeno lo stretto indispensabile per il prossimo mortalmente noioso esame di Storia della Lingua Italiana. E mi compiaccio del mio nuovo Nokia 3500 rosa shocking. Sì, idiota e superficiale. Se solo...

lol io ci scherzo ma questo è VERAMENTE il mio blog psicologo...

C'est moi!

rimuginato da franz , martedì 12 febbraio 2008 10:35

Fading away...

rimuginato da franz , lunedì 11 febbraio 2008 15:08

E il contatore sale a 20, entro a pieno titolo nel mio 21esimo anno di età.
Oggi, 20 anni fa, alle 11,30 di mattina nascevo con parto cesareo all'Aurelia Hospital... esattamente un'ora prima di me, al Gemelli però, nasceva Simone.

Ho festeggiato ieri sera, tante persone intorno, spumante e profiterol preparato interamente da mia madre, solo zucchero di canna... e ora tappata in casa. A guardare film, a cazzeggiare, suonicchiare... che di studiare oggi neanche a parlarne.
Stamattina sono andata al cimitero a portare a Simone le due solite gerbere rosse.
Ho lasciato un biglietto, il trionfo della banalità:

11 FEBBRAIO 2008
Non so, non ho più parole.

Buon compleanno Simonem...
sempre nel mio cuore!
franz

Temo che verrò fraintesa. E' una paura che provo spesso.
Comunque, sono troppo fuori da me per curarmene. Realtà parallela.
Ho la gola tesa tirata dolorante per la serata... vodka e non ricordo cosa, e tabacco corretto.
Come al solito, un freddo delamadonna. Un freddo delamadonna. Anche ora.

un titolo qualsiasi andrà bene

rimuginato da franz , sabato 2 febbraio 2008 14:07

Ieri, meravigliosamente.
Ecco, quando è così, magari sto toccando il fondo con un dito, in quello stato di sospensione di ogni naturale distacco e razionalità rispetto al mondo circostante, che anche le porte della metro che non si aprono o un sospiro scocciato possono farmi scoppiare in lacrime. Ma tu mi salvi.
Non fumo non mangio non bevo, ma tu ci sei.
Non riesco a credere di essere qui a dire queste cose. Voglio dire, miliardi di persone prima di me hanno già detto tutto il necessario e anche il superfluo al riguardo, e spesso in modi così precisi puntuali meravigliosi che non sarei mai in grado di eguagliarli, perciò non sarebbe poi una gran perdita se io al contrario me ne stessi zitta e buona (a vivere anziché parlare o pensare, aggiunge la vocina giudicante nella mia testa).
Solo che. Dannazione. Devo dirlo.
Che il nostro è un microcosmo paradisiaco. Dalle tinte a volte così tenui e rassicuranti, o vivide e scoppiettanti, che penso davvero di non aver bisogno di altro. Che i tuoi sorrisi e gli abbracci possano bastare, sempre e per sempre.
In un momento fuori dal tempo, in un calore al di là di ogni legge fisica.
Una bolla di vetro arredata con un futon dalle lenzuola rosso sangue (bello 'gnorante), abitata da stomaci pieni (ma più spesso vuoti, mi sa) e idiozie adorabili (dillo che le mie idiozie sono adorabili!), magari dotata anche di una sala cinematografica, poltrone comode possibilmente in quarta o quinta fila... testoline (beh forse ine ine non proprio... più che un diminutivo è un vezzeggiativo :P) scompigliate appoggiate l'una all'altra.
Ecco, è infine accaduto. Anch'io mi sono del tutto rincitrullita. Lo sapevo!
Tra uno sbalzo d'umore e l'altro, tra uno scazzo e l'altro, tra una crisi depressiva con forte tendenza al suicidio e l'altra... con mille pippe mentali incertezze indecisioni dubbi domande esistenziali, beh. Anch'io ci sono cascata, e con tutte le scarpe.
Sì, decisamente più che parlare di inesistenza del coltello, penso si possa dire che lo teniamo entrambi dalla parte del manico (anche se a volte ci provo ad afferrarlo dalla parte della lama -.-'). Saldamente. E le lame, le lame sono molto affilate.
Spero di non farmi troppo male.
Spero di non farti troppo male.
Mai mai mai.