Venezia *_*

rimuginato da franz , lunedì 25 agosto 2008 14:55

Preparo la valigia con i Coldplay a palla nelle orecchie, e penso.
Ripenso a questi giorni... così sospesi, così fuori dal mondo. Cose che non ricordavo di poter provare... quei brividi, quelle fantasie ossessive, le farfalle nello stomaco, la notte con gli occhi spalancati puntati sul soffitto, la pancia che gorgoglia eppure la fame non c'è, potresti vivere di aria, e di pensieri... tutto si è sciolto, è colato via con un po' di spremuta d'occhi e un po' di imbarazzo... mi sono sentita così stupida! Così puerile e sciocca, e così meravigliosamente felice... ho pensato che l'amore fosse possibile, ora, per me. E invece ogni cosa si è dissolta ancora prima di iniziare, in una cappa di fumo, Marlboro rosse fumate istericamente, ciccando ogni mezzo secondo nel posacenere. La delusione, cocente, profonda, così dura da ingoiare. Ridicola. Mi sono vergognata. Incazzata. Mi sono chiesta se per caso non resto sempre troppo attaccata al passato. E poi sono fuggita, ho pensato si volta pagina, fanculo gli uomini, ho pensato martedì parto, ho pensato voglio essere felice. Voglio vivere della mia passione, voglio guardare film tutto il giorno, e amare tutto il giorno, amare il fatto di esistere e poter guardare film. La bellezza, e la fuga, e l'immaginazione. Sentirmi bella con le scarpe nuove e i vestiti nuovi, e una biancheria intima degna di tale nome che probabilmente nessuno vedrà.
No anzi, rettifico: non sentirmi bella, ma sentirmi me stessa. E anzi no, non voglio essere felice, ma sono felice.
Sì. Domani parto, vado in campeggio a Venezia per la 65esima edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, e sì. Sono felice.
Le solite banalità, eppure non ho altro da dire, poco altro su cui riflettere. E' ora di far su la valigia, oltrepassare la soglia di questa porta e vivere.

2+2=5

rimuginato da franz , mercoledì 20 agosto 2008 20:41

Ero qui davanti allo schermo del pc, a pensare. Quando sono tornata in me era buio, il buio è sceso senza che me ne accorgessi, e continuo ad ascoltare i Radiohead. C'è osmosi perfetta, in questo momento. E non sono felice, e non sono triste.
Dopo quattro lunghi giorni ai confini della realtà, scambiando il giorno con la notte, respirando Roma d'agosto così deserta, silenziosa... non sono rimasta sola. Di compagnia ne ho avuta anche troppa, tenendo conto di quelle che erano le previsioni. Ho abusato di me stessa, mi sono fatta a pezzi per puro diletto, e sono fusa e sfatta, ma era quello che ci voleva. E' andata bene così.
Noi insieme a sguazzare nella stessa pozzanghera, nell'allegria da stato alterato, Shrek 2 e Animal House, Aladdin e Alice nel Paese delle Meraviglie, nei momenti di silenzio sospeso, nella mia camera buia alle 5 del mattino sospirando tra un pensiero e l'altro.
Nessuno è riuscito a risollevare l'altro dal pavimento freddo, e, anche se ci abbiamo provato, nessuno ha dimenticato mai realmente se stesso. Però, per motivi diversi, eravamo insieme nel gorgo. Insieme e soli, soli e insieme.
E' stato bello.
Domenica notte a piedi fino alla stazione Cipro, ostinandoci a parlare in inglese, seduti in mezzo alla strada deserta alle 2,30 del mattino a discutere del senso di un'esistenza, di verità superiori, di mondi racchiusi in granelli di sabbia, di domande senza risposta. A sconvolgerci il cervello a vicenda, a prenderci cura gli uni degli altri (alcuni più di altri ma fa niente XD).
E sì, sono veramente convinta che la chiave siano le persone. Ma ora non c'è niente da fare, cioè, sto ancora costruendo le fondamenta.
Abbiate pazienza, work in progress.

Alba scura

rimuginato da franz , sabato 16 agosto 2008 12:10

In pezzi. Sono una bimbetta in pezzi. E vorrei ricompormi, incollare insieme tutto di nuovo, pezzetto dopo pezzetto... ma ora proprio non è il momento. E' il momento di tirare su i cocci e andare avanti, a pezzi così come sono ora.
Chi si ferma è morto. Chi si ferma a pensare, è morto.
In questi giorni prima sono stata rapita per una notte da mio cugino, una ventata di novità... L'incredibile Hulk al cinema e poi birretta, e tante tante chiacchiere alcoliche molto piacevoli.
E poi Chicco si è piazzato qui per due giorni, perché non aveva le chiavi per tornare a casa sua. Quell'uomo ha un grande incommensurabile pregio... possiede la rara capacità di metterti a tuo agio in ogni situazione, e la sua semplice presenza ha per me un forte effetto rilassante. Posso dire che mi ha salvata. Solo ascoltandomi, raccontando, guardando film, leggendo e ascoltando musica insieme. Accompagnandomi a portare Tori a spasso, fumandosi una quantità esagerata di sigarette sul mio balcone, mangiando tutti insieme stretti al tavolo di cucina. Per due giorni un amico, un discreto garbato dolcissimo amico, e niente altro, senza pretendere da me altro che ospitalità. Una piccola oasi spazio-temporale, due giorni piacevolmente sospesi.
Ora sono qui, di nuovo sola. Domani mattina prestissimo mamma e Luca partiranno, e allora la solitudine potrò respirarla tutta fino in fondo, riuscirò quasi a toccarla, a sentirmela addosso. Saranno giornate lunghe, lentissime, assopite eppure vive, avrò stampata sulla pelle l'idiozia della quotidianità, e mi ci aggrapperò con tutta me stessa, ne farò una ragione di vita. Perché non ho altro. Non esiste altro. I miei pensieri saranno lame dolorose piantate nel cervello. Sarò sola, ma libera. La verità è che mi sento positiva nella tristezza... anche con queste lacrime in agguato dietro le palpebre, con la promessa di momenti di disperazione e ansia a lungo rimandati... come uno scotto inevitabile da pagare, la conseguenza naturale delle mie scelte. Forse, più che positività, è rassegnazione, finalmente, di fronte al dolore, e alla spesso troppo pressante mancanza di senso... la solitudine, i limiti, la frustrazione, le disillusioni... sono rassegnata.
Devo vivere, tutto il bene fino in fondo, tutto il male fino in fondo. Deve essere così.
Ho scelto.

rimuginato da franz , martedì 12 agosto 2008 17:48

L'ho fatto, e sono di nuovo sola.
Perché ho così tanta paura di stare da sola?

If it was someone you truly loved?

rimuginato da franz 09:24

Ieri sono impazzita... io e Michael siamo andati prima a vedere Ombre dal passato all'Adriano (che, con tutti i ricordi meravigliosi che gli sono legati, ora che incarna il concetto stesso di lenta e inesorabile decadenza, è in grado di suscitare in me un radicato e diffuso senso di profonda malinconia... ripenso alle tonnellate di film con Simone... un'epoca che finisce) e poi viaggio fino alla Feltrinelli della Galleria Colonna... in testa una meta ben precisa: la pila di copie di Breaking Dawn, ultimo capitolo della Twilight Saga di Stephenie Meyer, nella sezione internazionale. Uscirà in italiano a novembre, ma la succosa occasione di leggerlo prima e allo stesso tempo esercitare (anche troppo, è un tomazzo da 750 pagine!) il mio inglese brillava ai miei occhi con la forza di un richiamo dal fascino irresistibile.
E poi devo dire che a leggerla in lingua originale, la sto rivalutando un po', la famigerata Stephenie... al di là della storia che ha saputo concepire, pucciosa e piena di suspance (oltretutto parla di vampiri, e a quel punto chiudo il discorso alzando le mani), anche stilisticamente non è proprio da buttare al cesso. Probabilmente in italiano molto si perde nel processo di traduzione.
Aspetto con impazienza l'uscita del film sul primo capitolo... che bello, mi sento bimbetta felice!
:D

Sogni assurdi. Di me che sclero e mi iscrivo ad una scuola d'arte. Una scuola di Cinema.
No comment.
-.-

clouds in my eyes

rimuginato da franz , lunedì 11 agosto 2008 10:13

Assurdo. Non riesco a scrivere.

Malinconia, e riempire le giornate di parole e musica e immagini. Idee. A volte non riesco neanche a respirare. Vorrei parlare di tantissime cose, ma non ne ho la forza. Sto guardando tonnellate di film negli ultimi giorni... una media di due al giorno.
Vivo un po' in funzione di Venezia, un po' col terrore di Venezia. Ho comprato una tenda, andrò in campeggio da sola sul Lido. Ho l'accredito. Ho i biglietti del treno. Sono eccitata, è qualcosa di completamente nuovo... e dovrò cavarmela da sola. Ma non sarò sola. Questo un po' mi preoccupa. Le persone mi spaventano. Tu mi spaventi. Potrebbe succedere quasi qualsiasi cosa. E ovvio, sono felice di vederti, ma ho anche una paura fottuta. Voglio restare dentro me stessa. Se solo riuscissi a cambiare punto di vista, anche solo di poco angolazione... a vedermi in quel modo... sì insomma, bella.
Mi basta un segno. Solo per capire la direzione del mio futuro. Solo la direzione, non voglio la strada precisa. La direzione. Sento che così sospesa ancora a lungo potrei esplodere.
Il mio mood ora si plasma alla perfezione su questa piccola meravigliosa canzone di Joshua Radin... Closer.
Vorrei intimità e sicurezze. Ma anche no.
Forse invece vorrei gettarmi nella mischia, da sola, allo sbaraglio. E lo farò. Sì, come un coniglio in mezzo alla superstrada, gli occhi rossi spalancati, atterriti. Se un camion mi spiaccica non ha importanza. Ho 20 anni, non morirò mai.

Quelle sicurezze voglio trovarle in me, non in altri. E mi risulta davvero troppo ironico e divertente pensare che alla fine, posso parlare di mille argomenti, e girarci intorno, e vivere cose che momentaneamente mi distraggono, ma alla fine il tema ricorrente di questo blog, il filo conduttore tra un post e l'altro, è la somma più o meno equilibrata di paure, insicurezze, incapacità di volermi bene e spasmodica ricerca di questa sacra e irraggiungibile fiamma d'amore per sé stessi... potrò dire, un giorno, di aver raggiunto la meta? Sarò migliorata, nel corso di questi anni? O continuo a dibattermi nello stesso preciso punto, come un pesce preso all'amo, con pochi istanti ancora da vivere in un mondo senza componenti respirabili?
Sono convinta che sapere cosa voglio diventare sia un nodo cruciale. O forse solo una conseguenza di tutto il resto. E se solo, se solo sapessi che la via è il Cinema, getterei tutto all'aria per questo. Consacrerei la mia vita.
Ma la verità è che non lo so.