Come vorrei

rimuginato da franz , venerdì 4 maggio 2007 17:03

Oggi la psicologa è stata illuminante.
Al centro della discussione di questa seduta il VUOTO.
Quel vuoto malefico subdolo strisciante capace di inghiottire con imperturbabilità ogni sorriso e ogni buon proposito... quel mio personalissimo vuoto di ansietà e inesauribile ricerca... ho capito.
L'ho capito, quel vuoto.
La cosa che cerco negli altri e dovrei cercare in me stessa è... (rullo di tamburi, squillo di trombe) ... attenzione! Anzi, attenzioni. Cure. Considerazione. Amore.
Cerco così disperatamente di piacere agli altri, di essere benvoluta, rassicurata, confortata... in sintesi di essere amata. E gli altri lo fanno. Io sento perfettamente che lo fanno. Solo che non mi basta mai. Perché per quanto la lista di persone che mi trova divertente simpatica carina intelligente possa allungarsi, beh l'unica persona che fa la differenza non ce l'ho ancora aggiunta. Quella persona sono io. IO non sono capace di amarmi e di prendermi cura di me stessa, di volermi bene e di accettarmi, di comprendermi, di sostenermi, di darmi conforto. Non come lo fanno gli altri, o come io stessa sono in grado di fare verso gli altri.
Sono l'ultima persona sulla faccia della Terra a credere in me. Il giudice più aspro e intransigente di me stessa. IO, cazzo... IO. Greve sta cosa.
Comunque, finalmente ci sono arrivata. Meglio tardi che mai. Adesso tutto sta nel capire come volermi bene, prendermi cura di me e bla bla bla.

Propedeutica al colloquio con la psicologa è stata la mia chiacchierata di ieri sera con la lucina rossa della videocamera. Assurdo come una lucina rossa sia in grado di ascoltare con tanta attenzione, dedizione, e senza mai giudicare. Se mai vi capiterà di restare soli a casa con un vuoto angoscioso di lacrime nello stomaco vi consiglio di diventare amici della lucina rossa della videocamera (chi indovina da che film è ricalcata questa frase vince il forno a microonde della LG che abbiamo in cucina... tanto noi non lo usiamo mai :P).
A parte gli scherzi, mi sono sfogata meravigliosamente bene. Dire cose sepolte in fondo alla gola a volte fa di un bene... sgorga tutto a fiumi che è una bellezza, lacrime comprese.
Non l'avevo mai fatto prima. Liberatorio, e poco compromettente (sempre che nessuno entri mai in possesso del filmato!! :P).

Ho ripensato a quel momento della mia vita in cui avevo sempre sonno e non riuscivo a vivere, mi trascinavo qua e là come uno zombie... e mi è tornata in mente Banana Yoshimoto in Sonno profondo...

(volevo citare qui di seguito il pezzo iniziale, se non erro, in cui la protagonista dice che il sonno arriva come la marea, ed è impossibile resistergli... ma il libro non lo trovo... ce l'ha Vitto, credo)

A pranzo paninazzo (con tacchino... niente carne di maiale!!!!!! <_<) e sigarettina alla fermata coi Marlene Kuntz... ma quanto adoro quando dopo una mattinata di pioggia furiosa ad un tratto mi ritrovo inaspettatamente e dolcemente baciata dal sole?
Un sacco :)

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