Anice stellato
rimuginato da franz , giovedì 15 maggio 2008 18:06
Mi sto quasi assuefacendo alla sensazione di avere lo stomaco vuoto, vuoto che un po' gorgoglia, un po' tenta di autodigerirsi.
Comunque, ho pensato molto a quella sensazione, quella che mi scaturisce dalla visione di Hotel Chevalier. Allo stupore, alla meraviglia. Beh ecco, è la bellezza. La compiutezza, la precisione... l'esatta compenetrazione di forma e contenuto. Qualcosa di folgorante. Non riesco a smettere di pensarci. Vorrei che ogni istante della mia vita, che alla fine è un po' grigia, un po' insulsa, costellata di ostacoli e problemi che alla fin fine non sanno di molto, se paragonati al magma gorgogliante delle strazianti pene vissute dall'umanità tutta, giorno dopo giorno. Sì, le solite cose. In fondo, la banalità. Ecco, vorrei che niente fosse banale. Neanche il gesto di togliere il cappuccio all'evidenziatore, in biblioteca. Magari qualcuno sta guardando, sempre. Assurdo. E' una cosa che sin da piccola ho sempre pensato. E se qualcuno, in questo preciso istante, mi stesse guardando, non visto? E non si tratta di modificare i gesti per gli occhi che li guardano, ma solo di dare al contenuto la forma più esatta in quel momento. Come se la mia vita fosse un film. Forse è questo il mio problema, la voglio troppo come un film. Il controllo, la poesia. Spero troppo che sia un film. Che alla fine, anche se labile sottile quasi impossibile da cogliere, che alla fine ci sia un senso. Almeno, che ci sia la bellezza. Il sublime (asd, per Laura: non esattamente quel sublime).
Ah, e pensavo anche che ci sono delle priorità. E che dovrei proprio rivederle, le mie priorità.
Annuso l'odore dolcissimo dell'anice stellato. Chiudo gli occhi.
Via, che alla fine ce posso sta'. Ora vado a studiare.
:)
Un bacio e un abbraccio anonimo Franz.
Da uno che forse non ne ha neanche il diritto.
Da uno che neanche ti conosce, Un gesto di affetto e solidarietà, così virtuale da far quasi pena.
Entrambi persi in questo mondo di plastica, così bisognosi di sentire, di provare, che risultiamo quasi ridicoli. Anche, e forse soprattutto, agli occhi di noi stessi.
Un film, si. Sarebbe magnifico.
Grazie.