Memorie di franz - parte II

rimuginato da franz , domenica 3 aprile 2005 10:24

15-06-04 ore 22:17

Stamattina alzataccia (addirittura 7,30) e partenza per Disneyland. Metro RER A fino a Marne de la Valle. Prima abbiamo visitato gli Studios e pranzato lì (macedonia: sto ancora male di pancia, e tanto per intenderci sono digiuna da oggi pomeriggio :( ) poi dalle 5 del pomeriggio fino alle 8 siamo stati a Disneyland. All’andata sul treno c’era un tizio troppo simile a Eminem… solo moro di capelli, tutto vestito di bianco, zaino, lettore mp3. E’ sceso qualche fermata prima di noi.Una tra le cose più fighe degli Studios: Rock’n’ Roller Coaster avec Aerosmith, dentro c’erano esposte chitarre di RHCP(anche piatto di batteria firmato da tutto il gruppo FLEA COMPRESO),Limp Bizkit, Metallica, etc… autografate, e copertine di riviste musicali storiche tipo Rolling Stones etc… Montagne russe con ambientazione da concerto (strumenti, cavi, luci colorate), ma soprattutto musica degli Aerosmith a palla durante tutta la corsa- figo!! Ci ho trascinato mamma e insieme siamo state sballottate di qua e di là a velocità vertiginosa, tanto che quando siamo scese ci tremavano le ginocchia. Adrenalina a mille, risatine isteriche: cazzo adoro quella sensazione. Per questo adoro le montagne russe. Bellissimo lo spettacolo degli stuntmen. It’s a small world adorabile e kitsch as usual, stupendo il drago della bella addormentata… per un attimo ho creduto potesse alzarsi per davvero, spezzare la catena, abbrustolire tutti e volar via. Pure lui si sarà rotto i cojoni di tutti ‘sti visitatori e di un lavoro così infame no? EKKEKKAVOLO.
Big Thunder Mountain divertentissimo: euforia, adrenalina, vento sulla faccia --> NB con le braccia alzate è più figo. Phantom Manor per me ha un grande valore affettivo: E’ un mio ricordo d’infanzia (sono stata a Disneyland tre volte, la prima qualcosa come a 5 anni, e già allora avevo una fissa per l’horror) qualcosa di noto, familiare, rassicurante e profondamente amato. Ogni volta che ci entro mi viene la pelle d’oca dall’emozione. E poi, lì dentro si sente più che mai l’odore che più di ogni altro associo a Parigi e a Disneyland, quello stesso odore che c’è nella metropolitana parigina. Mi piace da impazzire. Come souvenir ho comparto un portachiavi di peluche di Stitch da attaccare all’Eastpak. Ora sono le 22 e 41 (tired!) sono stanca, e poi devo prendere i cazzo di fermenti lattici. Perciò aurvoir, c u 2morrow.

16-06-04 ore 14 :56
Stamattina mi sono alzata alle 9. Stanchissima. E affamata. Ma non mi sono persa d’animo, anzi: ho organizzato la nostra giornata turistica > Montparnasse. Mi sono letta la guida e scelta le tappe: Metro Notre Dame des Champs, passeggiata su Boulevard du Raspail, con tappe di fronte ad edifici artisticamente – stilisticamente – curiosi (Rue de Vanin, e il 276 di Boulevard du Raspail) poi cimitero di Montparnasse (che prima si chiamava Midi) con fermata alla tomba del mitico unico solo inimitabile Charles Baudelaire. L’abbiamo cercata un sacco prima di trovarla. Poi ritorno a casa, più o meno ore 14,30. Dobbiamo ancora pranzare. Noto con disappunto che dopo pochi minuti di scrittura già mi duole terribilmente la mano… cazzo cazzo cazzo.

Ore 20:45
Ero talmente stanca che oggi pomeriggio ho dormito fino alle 18… la vita da turista è… estenuante!! Poi con mamma siamo uscite e abbiamo passeggiato per Rue Rambauteau (??) e Rue Beaubourg… abbiamo rivisto la nostra casa di tre anni fa, in Rue au Maire, e ci siamo divertite a guardare vetrine coloratissime di scarpe e magliettine e gonne di tulle
e strass… fantastico, ma che prezzi! Alla fine dovrò scegliere una cosa soltanto tra tutte quelle meraviglie, e basterà a farmi sentire in colpa… prezzi immorali. Vado a cena.

Ore 21:59
Oggi non so che mi è preso. Ho addirittura giocato coi cavalieri insieme a mio fratello… fino ad ora. Deve essere la fame… sono in stato confusionale, eh eh eh eh. Il portiere russo è stato espulso per un fallo non commesso, in modo evidente alla moviola… che mondo ingiusto, porello!! Ieri io e mamma ci siamo rese conto che questa via è un po’ gay… in tutti i
sensi (sia omosessuale che felice!). C’è un locale per soli uomini qui di fronte, con un buttafuori di colore dallo sguardo torvo e i bicipiti d’acciaio… pelato.Qui sotto invece abbiamo un cinema con rassegna di film che trattano il tema (tra gli altri ho riconosciuto “Prima che sia notte” e “Il bagno turco”) e un po’ più in là baretto/bistrot per lui&lui. Peraltro, sono tutti dei gran fighi. Potrei dire che è un grande spreco. Ma sarebbe una cosa stupida da dire, perciò non la dico.
Ihihihihih. Sto leggendo “Si chiama Francesca, questo romanzo”. E’ uno spiscio.
Una cosa che ho omesso ieri è che sul treno, durante il viaggio, ho ascoltato “Grace” di Jeff Buckley. Non ho parole per descriverlo. E’ toccante, emozionantissimo. Dolce e sognante, ma anche aggressivo e duro in certi momenti. Molto… romantico. Ben suonato. Voce bellissima. Davvero, non ho parole. E’ un piccolo tesoro intramontabile. E grazie Mojo. Comunque, stamattina ho avuto qualche momento di pura tristezza. Quando non trovavo la tomba di Baudelaire, e temevo che, essendo vecchia, fosse una di quelle in condizioni pessime di cui non si iuscivano a leggere i nomi. Ho pensato: “Non è possibile. La gente non salvaguarda quello che esta di te neanche quando sei un genio. I nostri corpi sono davvero nulla, quello che resta può avvero essere nulla – anche se questo non è certo il caso di Baudelaire. Ho paura di
non lasciare nulla io (voglio lasciare qualcosa di mio al mondo, devo solo trovare il modo)”. Mi sembra davvero qualcosa di squallido. Poi per fortuna l’ho trovata. Ho tirato un sospiro di sollievo. Ho pensato un po’, scattato le mie foto e lasciato il biglietto della metro che
avevo usato per arrivare fin lì, con scritto sopra il mio nome, Francesca. “Sono Francesca, e sono stata qui”. Dopo ero molto più tranquilla. E molto più stanca (aggirarsi per secoli tra le tombe come un fantasma è piuttosto stancante…) eh eh. Ho scattato anche qualche bella foto, tra cui una con la croce di una lapide in primo piano e la torre di Montparnasse (edificio altissimo e moderno, di vetrate), con qualche foglia verde d’albero. Suggestiva come immagine. Chissà la foto com’è venuta. Per Rue du Temple c’è un gran via-vai tutti i giorni a tutte le ore (anche adesso, saranno le 11 passate). Parigi, città animata. Ora leggo e vado a letto.
PS comprata seconda cartolina (e forse non ultima) per Vitto. Foto di Robert Doisneau, bacio all’Hotel de Ville. Foto di copertina delle poesie d’amore di Nazim Hikmet, Oscar Mondadori.
G’NIGHT

17-06-04 ore 20:46
Stasera gioca la Francia. Di fronte all’Hotel de Ville, dove c’è un grande schermo che trasmette le partite, si è radunata una folla considerevole. Stamattina ci siamo dedicata alla zona intorno
all’Opéra. Abbiamo trascorso la mattinata principalmente dentro le Galleries Lafayette in Boulevard Haussman, negozi cari ma pieni di articoli… dannatamente francesi!! Verso le 12 sono uscita da lì con una bella busta di Paris tra le mai, un sorrisone sulla faccia e le tasche
clamorosamente più leggere di quando ero entrata. Nella busta, un paio di scarpe francesi del costo di 79 euro e un top colorato 100% parisien (29 euro). Senso di colpa galoppante, ma appena tornati a casa mi sono provata il tutto con la mia gonna velluto e jeans made in Japan e il
risultato… beh, soddisfacente, eh eh. Abbiamo pranzato (anzi, fatto un break) verso le 13 con qualche dolcetto di Paul, picnicando sull’erba di un parco stupendo, il Parc Monceau. Ci siamo rilassati, personalmente ho preso un po’ di sole, poi siamo tornati a casa. Pranzo, relax (mi sono riletta i pezzi più belli di 3 metri sopra il cielo… nostalgia!), dormita vera e propria. Alle 18,30, più o meno, siamo usciti, abbiamo comprato i cavalieri per Luca al BHV (Bazar de l’Hotel de Ville) – da perderci la testa lì dentro… modellini stupendi – poi solita passeggiata a St Germain de Prés, passando per Notre Dame (crepes alla marmellata di fragole da Quasimodo, con tanto di cane dallo sguardo supplichevole che ci ha pedinato finché non l’abbiamo mangiata tutta). Fermata in un negozio intrippantissimo di fumetti… ci tornerò senza dubbio. Passeggiata sul lungosenna, telefonata a Vitto (mio padre mi ha appena chiesto se mi è già passato lo stato di
beatitudine successivo alla telefonata – dice che appena uscita dalla cabina avevo un sorrisone da un orecchio all’altro… bah). :) Ora cena, cmq. Per le strade casino indicibile per la partita.

Ore 21:30
Sto ascoltando I giardini di Mirò. Da P-A-U-R-A. Sto’ Mojo è popo ‘n dritto.
Hi, che belle le mie scarpine! :)
Penso a come sarebbe bello vivere qui. Dal mio scrittoio si vede un angolino di strada, e potrei starmene qui le ore, non fosse per la posizione un po’ infelice, a guardare la gente passare. Qui è tutto in continuo movimento. Ho notato che la gente con tatuaggi e piercing è molto più numerosa che da noi a Roma. Qui c’è molta più gente “strana”, se così si può dire, gente che non ha paura di essere sé stessa. Ho l’impressione che qui davvero si possa essere liberi. Per questo l’idea di vivere qui mi entusiasma. Mi piace la gente, la cucina, la moda… tutto fin’ora. Ah, la metropolitana :) le case, i parchi. Tutto.
Ho appena scattato una foto stupenda. Ho zoomato da paura sulla scritta Paris di un ristorantino che si vede da questo spicchio di finestra, c’è un lampione, e un cartello stradale. E’ un po’ buio, chissà quant’è venuta… vabuò. Mi manca il mio pisolo… che bello oggi sentire la sua voce!! Sarebbe meraviglioso essere io e lui qui, a Paris. Mitico. Ora ascolto un altro po’ di musica e leggo… mi sa che torno a Paolo Nori, sennò con 3MSC mi intristisco 2 much. Bye bye
(1 – 0 per la Francia, finita 2 – 2)

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