the hill
rimuginato da franz , lunedì 1 giugno 2009 13:16
Piove, e mi viene da piangere. Forse oggi andrò da Feltrinelli, o forse prenderò la macchina e me ne andrò al cimitero. O magari resterò a casa da sola, a sprecare tempo fissandolo scorrere sulle lancette di secondo in secondo, come se non avessi una lista inesauribile di cose da fare. Accanto al letto giornali internazionali in inglese lasciati per terra in una pila disordinata, di tanto in tanto ne sfoglio uno, e mi prende lo sconforto... siamo un enigma che lascia esterrefatti e inorriditi, siamo lo zimbello di tutti. Il caos regna in questa stanza. Gli oggetti se ne stanno accatastati qua e là, senza senso. Dentro la cassa toracica ho qualcosa come una piccola candela di malinconia, accesa... lentamente brucia tutto l'ossigeno, e mi lascia senza fiato. Questo lunedì grigio e triste sull'orlo delle lacrime sarà duro a morire, anche se io ci provo ad afferrare le armi giuste. C'è una possibilità che la mia vocazione sia all'incirca trovare sempre nuovi modi per essere infelice. La musica allegra oggi non è ammessa. La cosa peggiore è che un motivo non c'è. Sono metereopatica, sì, ed è stupido. Ma una chiave deve pur esserci, e forse è quello stesso motore che muove la mia rabbia costante e silenziosa, quella che non so raccontare mai a nessuno. Ieri sera quella foto di te da piccolo, gli occhi da pazzo e il sorriso felice, e oggi non sono nient'altro, so essere solo la nostalgia di te. Oggi sono te: morta.
Ciao "amore".
Lo so, non è un epiteto originale, ma è una convenzione per intendere milioni di cose, come psiuk è .. meno colta magari, ma insomma hai capito.
Questo post è probabilmente pre-"me&you-callcenter".
Spero che apparte tutte le citazioni LarsTrieriane del caos che regna e della natura che ti condiziona, ci sia anche qualcosa di buono che io "artificio" abbia fatto .
Io mi sento Parodistico quando cerco di suicidarmi o lo penso XD es:
Comunque oggi dalle mie casse esce sangue che sgrizza assieme alle note di Unaccompained cello suite No.1 e le lacrime salate condiscono la pasta scotta e insipida che si raffredda sotto il mio sguardo mentre mangio una scatola intera di marron-glassè impregnati di miele,panna e ricotta dolce e penso a quando pascolavo le mie dolci pecore pensando a te, che anche se ti aspettavo più magra mi piacevi comunque fin quando non hai deciso di toglierti la vita mangiando quarantasei panettoni di numero fingendo di essere gesù cristo femmina ma che tanto a pasqua risorgevi.
Ecco, tanto ci capiremo solo io e te, spero di averti fatto sorridere, non stare giù che poi succedono pasticci e perdo tempo al telefono per amarti meglio e le mie pietanze si freddano(come il cazzo di pollo heat la sfida) senti senti
aigiàstlòviù .
Effeerreà.