it ripples our reflections

rimuginato da franz , mercoledì 25 giugno 2008 12:47

Amo le note basse. Quelle che ti vibrano dentro, che ronzano, gorgogliano. Nascono dalle viscere, una voragine. Sono come completamente assorbita da qualcos'altro, sono quella vibrazione che si propaga, con le movenze di un'onda, un respiro profondo. Penso ad un suono gutturale, alla magia dell'origine del linguaggio... penso a Dominic Matei in Youth without youth... cogliere il preciso momento in cui quel verso così potente e primitivo viene articolato per la prima volta, all'alba dei tempi, l'aria immobile, il significato che lacera il silenzio, e la realtà viene plasmata.
Ascolto, mi lascio pervadere, ed è un momento tormentato, ma meraviglioso.
E sì, amo infinitamente essere qui, e avere orecchie per ascoltare. Fino alla nausea, fino all'alienazione. Fino alla morte.
Ognuno si fa di quello che trova. Ora mi faccio di Massive Attack, di Radiohead. Susanne Bier e David Sedaris. Di tutto quello che mi passa tra le mani.

P.s. e sì, vorrei anch'io poterlo dire, di essere venuta sulle note di Idioteque live... :)

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