La mia cameretta...

rimuginato da franz , giovedì 27 ottobre 2005 20:01

Al secondo, mi sento vuota. Lo so lo so: un concetto già approfondito, una frase trita e ritrita. Ma davvero non so che farci. Come arriva (l'apatia intendo), passa.
Pisolo è stato qui nel pomeriggio, abbiamo studiato un po', poi io ho continuato a scandire versi fino alla nausea mentre lui dormiva sul mio letto. Come un bambino. Assurdo come chiunque diventi così tenero e indifeso quando dorme. Persino mio fratello sembra un angioletto... e invece!!
Guardo la mia stanza... Van Gogh con la sua notte stellata, Klimt e la sua Danae, Kandisky, Tori in formato poster e foto del concerto. E poi la spiaggia dei miei sogni, il booklet di Fire Garden autografato da Steve in persona, foto di me piccola e biglietti di concerti. Locandine di film... Old Boy, Moulin Rouge, Jules and Jim, Donnie Darko, In The Mood For Love. Montagne di libri, cd, film. Gea, Dylan Dog, Dampyr, Legs Weaver. Quella mitica cartolina con un Kurt più bello che mai, che mi guarda e dice "I'd rather be hated for who I am than loved for who I am not". La parola "bacio" in tutte le lingue, la cartina della Terra di Mezzo, Tourné du Chat Noir, Fermiamo la guerra all'Iraq, Il 12 e 13 giugno Vota Sì, Dawnson's Creek (eeh sì... quanti ricordi...). E poi foto... di me che suono al cesso (storica!!), poi io e Massi a Capodanno, io e Simonem a Firenze per il concerto di Tori, un tramonto sardo, un vanilla sky, Lu, il pantheon, io nel 1997 con un pitone reale al collo (e chi se lo scorda!!). Disegni alla Tim Burton by franz. Calendario 2005 con un tramonto giapponese a Wakayama. Un Simonem dei giorni migliori, meshato e con lo sguardo che dice molto... tante scritte intorno, pensieri e nostalgie. La cartina plastificata Michelin del mondo, in scala 1: 28 500 000. Candele, ovunque. Stereo, pc.
Dicono che si può capire molto di una persona guardando la sua stanza. Mi sa che è vero. Una vita passata a costruire il nostro "io", attraverso un'infinità di oggetti, tentando di fermare ogni istante, di fissarlo indissolubilmente nella materia per riviverlo all'infinito. Quanti sogni, quante illusioni. E quante intime, dolcissime false certezze. Intere città di sabbia. Ma quanto conforto riesco a trarne certe volte! Quasi direi che ne vale la pena. Altre volte vorrei semplicemente perdere la mia identità. L'ho detto spesso: andare dove nessuno mi conosce. Peccato che a 17 anni non ci si possa permettere, neanche volendo, di mollare tutto così, da un giorno all'altro. Mi sa che è per questo, o almeno è questo uno dei motivi, per cui mi sono tagliata i capelli. Spesso la gente davvero non mi riconosce. La cosa mi rincuora. So che è assurdo, ma è vero, quando qualcuno mi dice "accidenti con questi capelli non ti avevo riconosciuta!" io faccio finta di dispiacermi, ma in realtà me ne compiaccio. E quasi mi sboccia sulle labbra un sorrisetto silenzioso. Nessuno se ne accorge.
Arriva sempre il momento di reiventarsi. Prendere una boccata d'aria fresca, in questo mondo fumoso. Ebbene, questo è il mio momento. Basta coi compromessi. Non voglio fare cose che proprio non mi va di fare, e soprattutto voglio piantarla di farmi mille seghe mentali su tutto. E' ora di parlare senza farsi le pippe su ciò che la gente potrebbe pensare, non aver paura di sorridere e dire "ciao", essere un po' più me stessa col mondo di fuori, e non solo nel calduccio della mia cameretta.
Un po' lo sto facendo.
E, accidenti, speriamo bene.

2 Response to "La mia cameretta..."

LapsuS Says:

hai dimenticato il computer. eh. io mi offende.
ok non faceva ridere, ma ho sonno. chissà perchè. eh.

franz Says:

Sì, davvero molto sonno mi sa... perché invece il computer c'è! Leggi bene :D