Distorscion II

rimuginato da franz , domenica 15 marzo 2009 15:50

Caviglia distorta, di nuovo.
Potrei iniziare a considerarla una sorta di tradizione primaverile... il mio modo di salutare il cambio di stagione, enthusiastically, come direbbe la mia lettrice d'inglese, con la bocca piena della consueta ironia.
Meno dolore e meno complicazioni stavolta, o almeno così pare. E' bastato uno stupido marciapiede inclinato e bitorzoluto, stavolta. All'angolo di strada dove c'è l'agenzia funebre (proprio della serie "cotta e mangiata"). Il tutore puzzoso mi permette di zoppicare in giro per casa, con esasperante lentezza ed estrema fatica.
Ma insomma. La casa del sonno di Jonathan Coe, divorato in troppo poco tempo, mi ha fatto riscoprire il piacere di leggere, per cui mi sento tutto sommato piena di entusiasmo ogni volta che butto l'occhio sulla pila di libri in lista d'attesa sulla mensola sopra il pc (vorrei poter assecondare l'immaginario comune, ma non ho un comodino degno di questo nome).
Sono di nuovo in prigione, dietro le sbarre di casa. Ma ho tante cose da fare, studiare leggere guardare film farmi pippe sul futuro e sull'esistenza, quindi. Il contatto umano pare secondario, al momento. A tratti mi ci sento, schifosamente sola. Solo che sono davvero impegnata, laboriosamente industriosamente maniacalmente presa in altre cose, quindi mi schiarisco la gola, tiro su col naso e passo (zoppicando) oltre.
Ah... e volevo dire che me ne scuso, sia chiaro eh, ma a me Galimberti piace. Mi quadra assai, mi ci ritrovo assai.
Valutavo tra me e me che qualcuno potrebbe trovare discutibilmente corretto l'uso della punteggiatura nei miei post. Fino a prova contraria, lo so dove vanno le virgole. Mi appello alla licenza poetica, e ribadisco che ogni scelta è ponderata. Dovete leggere tutto d'un fiato, senza pause, dove le virgole non ci sono. E infilare il silenzio là dove i punti cadono, anche se li trovate inappropriati. E, cavolo, il fatto che io stia qui a spiegarlo mi suona come l'ennesima sconfitta.
Ho avuto la mia dose di abbattimento, vado a tirarmi su.

2 Response to "Distorscion II"

Anonimo Says:

Christos Yannaras:

Se ti sei innamorato una volta, sai ormai distinguere la vita da ciò che è supporto biologico e sentimentalismo, sai ormai distinguere la vita dalla sopravvivenza. Sai che la sopravvivenza significa vita senza senso e sensibilità, una morte strisciante: mangi il pane e non ti tieni in piedi, bevi acqua e non ti disseti, tocchi le cose e non le senti al tatto, annusi il fiore e il suo profumo non arriva alla tua anima. Se però l’amato è accanto a te, tutto, improvvisamente, risorge, e la vita ti inonda con tale forza che ritieni il vaso di argilla della tua esistenza incapace a sostenerla. Tale piena della vita è l’eros. Non parlo di sentimentalismi e di slanci mistici, ma della vita, che solo allora diventa reale e tangibile, come se fossero cadute squame dai tuoi occhi e tutto, attorno a te, si manifestasse per la prima volta, ogni suono venisse udito per la prima volta, e il tatto fremesse di gioia alla prima percezione delle cose. Tale eros non è privilegio né dei virtuosi né dei saggi, è offerto a tutti, con pari possibilità. Ed è la sola pregustazione del Regno, il solo reale superamento della morte. Perché solo se esci dal tuo Io, sia pure per gli occhi belli di una zingara, sai cosa domandi a Dio e perché corri dietro di Lui.

Anonimo Says:

Ciao! Il fatto che mi sia preso un pò di tempo dal blog non significa che non continuo a leggerti e.. Grazie, grazie della tua condivisione inconsapevole (bell'ossimoro, vero?) ;)
A presto

Jdylan :*