Distorscion

rimuginato da franz , giovedì 17 aprile 2008 15:18

Distorsione della caviglia destra.
Torno dal Madison, ennesimo cinema da sola, Tutta la vita davanti (che mi è anche piaciuto), linea B fino a Termini, linea A uscita metro Ottaviano. Arrivata al parcheggio motorini scendo il gradino, baldanzosa e sicura di me. Oscurità quasi totale, lampioni inesistenti, o in ogni caso irrilevanti. Non sto pensando ad un cazzo.
Ho ancora l'i-pod in mano, ci sto avvolgendo le cuffiette intorno, una mano che già fruga nella borsa in cerca del portachiavi peloso di Stitch. Il percorso del mio piede destro dal gradino al marciapiede sembra infinito. Atteraggio disastroso in una buca infame dal fondo terroso di cui ignoravo l'esistenza.
Dolore fottuto. Fottutissimo. Non respiro.
Appena riesco a riprendere aria tiro giù una lunga serie di moccoli dalla banalità sconcertante, ma molto sentiti. Che vengono dritti dal cuore.
Rantolo.
Dei passanti, non uno che si fermi. Anche solo per chiedere se sono viva. Se ho bisogno d'aiuto. Drogata, o non so, qualcosa di simile. Le solite pacate disillusioni. Insomma, fossi morta probabilmente il mio cadavere sarebbe ancora lì, tra il mio Liberty e una Honda rossa imponente parcheggiata da cani. O forse no. Magari di fronte alla puzza qualcuno avrebbe alzato il culo.
Ritorno a casa in motorino come fuori di me, tra un urlaccio e l'altro, la gamba penzoloni. Il dolore non esiste. Seee. Magari.
Oggi visita medica e lastra al collo del piede. Umore indeciso. Potevo rompermi qualcosa, il che avrebbe comportato minimo un mese di gesso e immobilità. Invece devo soltanto tapparmi in casa per la prossima settimana e tenermi il tutore (che peraltro mi slarga la Etnies destra, fanculo) per i prossimi 21 giorni. Poteva andare meglio, ma poteva andare anche molto peggio di così.
Comunque, ovviamente, a puttane un po' tutto, tipo il progetto di fare baldoria questo week-end, tipo andare a ballare/sbronzarmi/essere l'altra me. La danza del ventre... sì insomma, tanto è solo quasi l'unica cosa che riesce a mettermi di buonumore, in questo periodo, quindi chissenefrega se la smetto per un mese, no? O che ne so, anche solo andarmene al cinema oggi. Domani, dopodomani. Ammazzare il tempo.
Voglio dire. C'è Valentina. Un pizzico di felicità riflessa, da lontano. E basta. Non so nemmeno se sono single. Evidentemente saperlo è qualcosa che va oltre la mia portata, in questo momento.
Quello che so è che sono sola. Non esisto. E non c'è scampo, non c'è via d'uscita. Devo starci. E' così, ed è così che deve essere. Guarderò mezza tonnellata di film dal divano di casa. Leggerò per non pensare. Cercherò di studiare.
Sempre con questo costante profondo radicato senso di inevitabilità. Questa pacata silenziosa disperazione. Che niente ha un senso, e sono sola. E va bene così. Fine.

2 Response to "Distorscion"

Anonimo Says:

Non sei sola, franza.
Se può aiutarti nel momento di scazzo totale verso l'umanità tutta, io ti voglio bene e credo moltissimo in te.
Come tante altre persone : )