carve your name into my arm

rimuginato da franz , domenica 16 novembre 2008 10:58

Devo capire dov'è che resto bloccata.
Una distesa d'acqua, piccole pietre davanti a me tracciano il percorso in una linea serpeggiante di cui non si vede la fine. Nell'acqua ci si può specchiare, e a volte, quando non sono troppo concentrata su dove mettere i piedi per andare avanti, lo faccio: mi specchio. Ora, guardo il mio riflesso dritto negli occhi. Devo capire perché davanti a questa pietra, proprio questa fra tante, non riesco a saltare... e mi fermo, o finisco con lo scivolare e ritrovarmi con l'acqua alla gola, in mille schizzi e grida, come ieri sera.
Mi guardo riflessa. Vorrei solo che tutto fosse facile. Vorrei pensare di poter essere felice, di non essere una di quelle persone che devono distruggere quanto di meraviglioso e distruggibile hanno intorno, quanto di meraviglioso seppur imperfetto (come se la perfezione potesse esistere... lo ammazzerei Kevin Williamson, per averci imbottiti in un momento critico della crescita con le sue stronzate adolescenziali) capita loro. La base di tutto è che ti amo (o qualsiasi altra parola vogliamo usare al posto di "amore", al posto del verbo amare... io ti quello, quella cosa là che sai), e senza di te posso vivere, sì, ma niente avrebbe senso, tutto sarebbe grigio smorto inutile senz'anima, e se io ogni volta che inizio a pensare ai nostri problemi riesco a porre questo presupposto come base, ogni nodo si scioglierà, per forza. Ma per forza non suona bene, necessariamente, inevitabilmente, suonano anche meno bene... mi basta pensare a Vicky Cristina Barcelona per capirlo. Però, ecco, voglio che il presupposto base sia la motivazione, il mio motore. E spero che anche il tempo faccia il suo dovere... perché è anche questo, io ho bisogno di tempo per fidarmi di te. Ok, non rivanghiamo il passato, ma non dimentichiamoci che è esistito... quel passato mi ha resa me, se ora siamo qui è anche perché tutto quello che ho vissuto mi ha resa nel tempo più compatibile con te ("senza quegli anni, sarei piaciuto a Mido?").
Tempo. Indipendenza. Sapermi riacchiappare, non crollare in ginocchio di fronte alle aspettative deluse. Meglio, nessuna aspettativa. Fuori da ogni schema. Io e te.
Se è possibile, accadrà. Io... del mio meglio. Se è umanamente possibile con queste premesse, accadrà. Sei la cosa più bella che riesco a concepire. Non voglio lasciarti andare.

1 Response to "carve your name into my arm"

courgetta Says:

pensavo di essere in grado di produrre pensieri originali (nel bene e nel male) e invece mi ritrovo a sottoscrivere praticamente tutto quello che hai scritto.
il problema di fondo è come riuscire a passare dalla semplice e volatile "premessa" dell'amore alla volontà di costruirci qualcosa sopra, a quell'amore. volontà di non fermarsi quando qualcosa vacilla, di avere quel "motore" dentro per riuscire a superare e a demolire quello che non va.
...ma con me non è andata così. e spero che invece con te funzioni: stringi i denti!