Succar ya Banat
rimuginato da franz , domenica 16 marzo 2008 21:42
A volte mi sento sola che non riesco a respirare. Mi guardo spasmodicamente in giro, sospiro forte. Non so cosa fare.
Mercoledì scorso sono andata al cinema a vedere Caramel.
Da sola. E ci sono ancora dentro.
Mi rimbambisco con la colonna sonora, meravigliosa, comprata tempestivamente. E penso.
Pensieri pacatamente tristi a volte, a volte pacatamente felici. Insomma, pacati. Delicati. Sciolti nel caramello.
Vorrei essere un'altra. In un altro corpo, un'altra vita. Non è che mi piaccio così poco. Solo, vorrei ripartire da zero. Ricostruire tutto pezzo dopo pezzo, dal vuoto. Intorno al vuoto che ho dentro. Forse è davvero la frustrazione di dover essere sempre e soltanto me, di non poter essere quelle mille persone, che forse esistono o forse no, non ha importanza, quei mille personaggi che ho incontrato, ho visto venirmi incontro, ho amato, a volte. Forse un po' è anche questo.
La danza del ventre è un velo. Un filtro. E sono bella, finalmente. A pezzi, stanchissima, sudata, ma bellissima, e leggera.
La solitudine non ha odore, ed il coraggio è un'antica danza.
Devo imparare a resistere.
Devo respirare quest'ansia, quest'angoscia, questo vuoto, respirarlo fino in fondo. Finché non si dissolverà.
E intanto mi metto lo smalto sulle unghie, mi guardo riflessa nello specchio.
Mi mescolo e rimescolo, mi perdo nel caramello.