invisible ink

rimuginato da franz , giovedì 11 dicembre 2008 15:38

Ok, vogliamo parlare di questa pioggia? Di questo tempo costantemente sull'orlo di, non so, la fine del mondo? Il diluvio universale? Ne vogliamo parlare?
Odio quest'aria apiccicaticcia e carica di umidità, odio bagnarmi inevitabilmente uscendo di casa e restare a squashquashare nelle scarpe per tutto il giorno... odio l'orlo dei jeans che si inzuppa d'acqua fino ai polpacci. Odio i miei maledettissimi capelli ricci, che con questo tempo prima mi si spiaccicano bagnaticci sulla testa e poi asciugandosi puff si espandono a fungo atomico in ogni direzione, diventando persino più intrattabili del solito. Mi sento un po' la signora... sì dai, quella coi capelli bianchi raccolti in una crocchia, otto golfini di colori improbabili tipo marroncino cagarella (indossati uno sopra l'altro, anche con 40 gradi all'ombra), e due occhialoni fondo di bottiglia style, che sospirando con voce gracchiante si rivolge all'amica inseparabile, Certo che non esistono più le mezze stagioni... e questa pioggia, tutta questa umidità, le mie povere ossa la sentono tutta... e chi ci riesce a dormire la notte? Ahi, i miei reumatismi... e mai che mio nipote mi chiamasse per sapere come sto... eh, questi giovani d'oggi..." [soffiandosi il naso in un fazzolettone di stoffa color bianco malaticcio]. E adesso ridete, perché veramente questa poltiglia di muscoli, sangue, ossa e ciccia di cui sono fatta, con l'umidità implora pietà... e la schiena, che ormai di default mi fa sempre male, e quindi faccio caso ai dolori solo quando superano una certa soglia, ritenuta limite della normalità, ultimamente si impegna, si adopera, e il risultato, che dire, toglie il respiro. Ah, e c'ho pure una cicatrice sulla pianta del piede destro (là dove prima si ergeva il mio meraviglioso e particolarissimo neo) che stiracchiandosi ogni volta si ostina a lanciare l'allarme pioggia... magari dovrei dedicarle qualche minuto, spiegarle che ogni suo avvertimento è completamente inutile: ormai piove sempre, insomma dov'è la novità?
In questa cornice, impregnata d'acqua che a strizzarla ti ci fai una doccia, mi ritrovo ogni giorno a pregare di non avere niente da sbrigare fuori casa, almeno nel pomeriggio, così da potermi concedere il lusso di realizzare il più allettante programma che, nuotando a pelo d'acqua, riesco a concepire: starmene tappata in casa a spicciare.
Dove "spicciare" sta per: cazzeggiare, chattare, riordinare e occuparmi di lavatrice e lavastoviglie, coccolare Tori, fissare il vuoto, scribacchiare, guardare film o cazzate su youtube, leggiucchiare (by the way, Le 120 giornate di Sodoma O.O), studicchiare... sì, esatto: tutto a spizzichi e bocconi. Sono vittima del multitasking: non sono capace di concentrarmi su una sola cosa per volta. Ci hanno scritto un articolo su La Repubblica qualche tempo fa... su come le nuove tecnologie abbiano influenzato nel tempo il nostro modo di gestire il lavoro. Ci siamo fabbricati una splendida trappola, una gabbia mentale a cui non sappiamo rinunciare. E poi penso a Chuck (Palahniuk, ovviamente XD). Questi silenziofobi, questi baccanodipendenti. (...) Questi concentrazionofobi, questi svagodipendenti.
Mi sento schifosamente limitata, aggiungendo così al ribollente e ben nutrito calderone l'ennesima ingiuria da scagliare contro me stessa. Perché sì, mi sento limitata, ma mi ci crogiolo con un po' di brodino e qualche lamentela, in questa mia limitatezza, impegnandomi e sforzandomi ben poco per riscattare davvero me stessa.
Grazie al cielo, domani parto. Esatto, fuggo da questi problemucci amministrativi, e torno a bere qualche sorso direttamente dalla sorgente... e sì, la sorgente dovrei essere io, ma insomma bla bla bla... sono felice, quindi shhhhhh.
:)

1 Response to "invisible ink"

Anonimo Says:

carissima, sorrido di fronte alla tua bellissima descrizione di te di fronte a queste giornate di pioggia romane, e mi vengono in mente quelle maceratesi.. Però io sono molto "Only happy when it rains" e quindi ci sto sguazzando (letteralmente) un pò.. Peccato che a forza di sguazzare mi sia venuta la febbre (sigh) e dovrò rinunciare a un sacco di cose.. pazienza, respiro profondo e si va avanti.. Piuttosto, sì, l'album dei Coldplay è fenomenale (tra l'altro ne è uscito un ultimo simile, con molti inediti), e sì, condivido i pensieri su Palahniuk; che poi ho finito ieri (complice la febbre) "Rabbia" e ancora ci sono dentro un sacco.. uno dei migliori a mio parere, nonostante la struttura non sia semplice da digerire.. Se ho tempo cercherò di "recensirlo" ora sul blog. Ti ringrazio per tutti i pensieri inespressi.. già, sembrerà strano, ma qualcosina è arrivato comunque! :)
Un abbraccio bagnato!

Jdylan