happy go lucky
rimuginato da franz , sabato 20 dicembre 2008 12:10
Io ve lo dico: è piuttosto inutile che vi avviciniate a me più speranzosi del solito, confidando nel fatto che a Natale sono tutti più buoni.
Perché io a Natale sono più cattiva.
Questa mia predispozione del tutto intollerante verso il prossimo, è probabilmente causata dal mio perenne nervosismo, dalla mia solida irritazione, di default. Dal traffico paralizzante, aumentato dal fatto che proprio a tre giorni dalla vigilia all'improvviso abbiano deciso di riasfaltare tutta Roma (e ok l'allarme calamità naturale causa diluvio universale dei giorni passati, ma 1) aspettare altri sette giorni cambierà la situazione in modo così determinante? 2) se solo avessero asfaltato meglio in passato magari non si sarebbero creati tutti questi crateri in grado di attentare con tanta scioltezza alla vita di noi poveri motorini quindi grrrrr). Dal marasma della corsa ai regali, con queste folle impazzite che tacchettano di qua e di là coi loro mille pacchetti. Poi lo so che dire Oh, fa freddo, lamentandosi, suona molto idiota dato che è inverno, e per definizione in inverno fa freddo, ma perdiuuu, sono talmente piena di dolori che la tentazione di rinchiudermi in uno sgabuzzino insieme ad una stufa e null'altro ed entrare in letargo finché questo dannatissimo gelo non sarà passato è quasi irresistibile. Magari in un'altra vita ero un orso. Bah.
e ora basta che l'invettiva ha stufato:
Cooomunque, parlando di malumore. Ieri io e Valentina siamo andate a vedere Happy go lucky di Mike Leigh (il genietto di Segreti e bugie).
Hanno detto che Lei è insopportabile irritante e stupida. Hanno detto che Come si fa a fare un film così. Ebbene franz dice: Se pensate che lei sia stupida, del film non avete capito proprio un cazzo. Poppy sembra superficiale, ma è soltanto felice. E lo dimostra con la serietà, la cura e l'attenzione con cui si occupa di ciò che le sta a cuore. Non ridacchia sempre come una cretina, non fa sempre facce idiote, non parla sempre a sproposito. Semplicemente, e lo spiega lei stessa nel film, ha trovato la felicità nelle due cose che per lei sono le più importanti: il suo lavoro e la libertà. La verità è che tutte le donne hanno un pezzetto di lei dentro. Ma troppo spesso, se anche trovano il modo di lasciarlo uscire, poi subito dopo, di fronte alla reazione degli altri, si avviliscono, non la smettono più di farsi pippe mentali, fanno qualche passo indietro, si deprimono. Lei invece se ne frega completamente. Fanculo gli schemi. Quegli stivali, li avrà consumati a forza di metterli. Ma le piace così, fine del discorso. Sticazzi che sono scomodi e unsafe per le lezioni di guida. E quelle calze rosa sotto al vestito rosso? Si veste in modo assurdo, si concia in modo assurdo, con pendagli e abiti kitsch al limite del burino, ma dannazione non ha importanza, perché a lei piace così. Insomma ecco, magari essere Poppy. Non Povera Poppy, è cretina. Magari riuscire a stare dentro sé stessi così bene, così a proprio agio, così di buonumore. Che se sei felice e sorridi alla vita, la fortuna te la costruisci. Certo che vale per alcuni di più, per altri meno, che fin troppi partono svantaggiati. Però, essendo io così insicura e lunatica, ricordare che è solo questione di punti di vista, mi tira su. Tantissimo. Mi fa sentire carica e piena d'entusiasmo.
E ora spero noterete la contraddizione lampante che spacca in due il post, perché riassume perfettamente me: divisa in due tra quello che sono e quello che vorrei essere.
Spero che il Natale passi presto. Così magari, non dovendo essere buona e allegra per forza, troverò il modo di esserlo davvero.